No, i bancomat non spariranno. Anche se è vero che il modo di intendere i pagamenti è radicalmente cambiato e nel giro di poco più di un anno.
Ma davvero sarà addio al bancomat? In pochi ci hanno creduto davvero e hanno fatto bene. Non ci sarà nessuna rimozione dei dispositivi Atm, semmai una loro riduzione.
Se ne parla da tempo, parallelamente al rafforzamento delle strategie di pagamento con mezzi tracciabili. L’obiettivo è il disincentivo dei contanti a fronte di strumenti maggiormente “controllabili” sul piano fiscale. E questo ha indotto a credere che, progressivamente, sarebbero scomparsi del tutto gli sportelli in grado di erogare denaro cash dal proprio conto corrente. In realtà le cose stanno diversamente. È vero che buona parte delle novità sono sopraggiunte in pandemia e che, in modo maggiore, abbia inciso la necessità di svolgere da remoto buona parte delle pratiche di pagamento. È anche vero, però, che passare di punto in bianco da procedure abituali di saldo diretto a quelle interamente digitali è qualcosa che richiede tempo.
Dai tentativi del Cashback di Stato fino all’incremento dell’uso di metodi elettronici come Apple Pay, PostePay e via discorrendo, la digitalizzazione ha conosciuto una sterzata importante, sia nell’ambito della tracciabilità che della rapidità dei pagamenti. Le stesse banche hanno finito per sposare sempre di più la strategia dell’online, favorendo l’apertura di conti correnti da remoto e instaurando un rapporto banca-cliente gestibile direttamente sul web. Chiaro che, in questo quadro, il ricorso alla moneta “fisica” diventi sempre meno frequente. Ma, come detto, da qui ad assistere a un’estinzione di massa dei bancomat ce ne passa.
Gli sportelli bancomat non scompaiono: ecco cosa potrebbe succedere
Fra costi di commissione, necessità di recarsi in loco per il prelievo e comodità di effettuare il tutto a distanza, niente di strano che la digitalizzazione delle operazioni abbia giovato anche ai consumatori. Ed è anche vero che gli Atm hanno iniziato a ridursi, proprio per la nuova propensione delle banche a mettere a disposizione dei clienti dei portali online dotati di ogni opzione possibile. Alcuni istituti di credito hanno ridotto le proprie filiali e, di conseguenza, il numero degli sportelli ai quali effettuare un prelievo. Questo, a ogni modo, non toglie che il contante continuerà a essere utilizzato e che la digitalizzazione totale dei pagamenti rappresenta un futuro ancora da raggiungere. A spiegarlo sono gli stessi analisti finanziari.
Secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Mobile Payments del Politecnico di Milano, il contante gode ancora della preferenza dei consumatori italiani. Del 60% di loro nello specifico. Un altro 25% è “fan” delle carte di credito, un 15% delle altre forme di pagamento. Numeri che danno il peso della strada che ancora c’è da fare. Gli economisti indicano una sostanziale impossibilità del fatto che il contante possa sparire del tutto. Men che meno in luogo di transazioni realmente virtuali come le criptovalute. In Svezia, ad esempio, pur a fronte di una tendenza quasi totalitaria per i pagamenti digitali, un saldo 7% di contante circolante è rimasto e difficilmente sarà rimosso. ManagerItalia conferma comunque la riduzione delle filiali: circa 2 mila unità in meno, per un totale di 21.650 sedi. Il tutto nel giro di poco più di un anno. Forse il vento sta cambiando sul serio ma ci vorrà tempo per aggiornare gli standard.