Nella giornata di ieri, a Roma, una donna è stata punta da siringa. Ora è allarme needle spiking.
Nella giornata di ieri 22 dicembre, a Roma, in via Brunetti, una donna sulla quarantina è stata punta con una siringa da un passante.
Dopo lo shock iniziale, che ha pietrificato la malcapitata, la donna ha avuto la lucidità di salire in bici e di riprendere l’aggressore con il proprio smartphone. Successivamente è andata dai carabinieri a denunciare l’accaduto.
Ora la donna dovrà sottoporsi a test per HIV e per l’epatite. La speranza è che si tratti di un caso isolato e che l’episodio accaduto ieri a Roma non faccia parte di un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutte le grandi città europee: il needle speaking.
Donna punta la siringa: il caso
Ieri pomeriggio nella capitale, in via Brunetti, una donna stava rimuovendo la catena della propria bicicletta quando si è sentita pungere. Quando si è alzata per capire di cosa si trattasse ha visto un uomo con in mano una siringa, che si è subito allontanato.
Dopo i primi secondi di comprensibile terrore, la donna è salita in bici per seguire il soggetto che l’aveva aggredita e ha filmato la sua fuga.
L’aggressore è un uomo dai capelli rasati che, al momento dell’accaduto, indossava uno smanicato nero con una felpa beige e dei pantaloni chiari.
Quando ha capito di essere ripreso dalla donna, l’uomo è scappato via.
Solo a quel punto la vittima ha compreso la gravità di quanto accaduto e si è recata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Spallanzani, dove ha ricevuto le cure necessarie.
Successivamente, la donna ha deciso di denunciare ai Carabinieri l’accaduto e di consegnare il filmato.
Il racconto della vittima
La quarentenne romana che è stata punta da una siringa ha dichiarato subito dopo l’aggressione: “Mi sono spaventata e sono rimasta impietrita, avevo paura che potesse farmi del male, però l’ho seguito con lo sguardo. Lui ha continuato ad andare avanti compiendo atti di vandalismo lungo la via. Appena mi sono ripresa sono salita sulla bici e l’ho seguito, sono riuscita a riprenderlo, lui mi ha visto e si è dileguato tra la folla”.
Dopo essersi recata all’ospedale la quarantenne ha ammesso: “Sono fortunata perché non è uscito sangue, anche se la parte dove sono stata punta si è gonfiata. Ora dovrò comunque sottopormi ai test per Hiv ed epatite. È stato veramente un trauma, ieri piangevo ed ero disperata ma sporgerò denuncia perché la stessa cosa potrebbe capitare a chiunque, anche a qualche bambino”.
Il fenomeno del needle speaking: di cosa si tratta?
Il fenomeno del needle speaking si è diffuso a partire dal Regno Unito e dall’Irlanda e, a macchia d’olio, ha coinvolgendo anche le altre città europee. Si tratta di un fenomeno che prevede che un soggetto punga con una siringa un’altra persona, in maniera più o meno volontaria. Nella maggior parte dei casi, all’interno della siringa è presente droga.
Questo fenomeno è particolarmente diffuso nei luoghi affollati della movida, come ad esempio una pista da ballo in discoteca.
La sostanza stupefacente contenuta nella siringa è, nella maggior parte dei casi, la cosiddetta droga da stupro. Non a caso, le vittime sono principalmente donne.
Tuttavia, secondo alcuni esperti, iniettare una sostanza nel corpo di una persona richiede qualche secondo. È, dunque, impossibile che la vittima non si accorga di essere stato punto.
Ad ogni modo il fenomeno si sta diffondendo anche in altri paesi come la Francia, il Belgio, la Germania, la Spagna, la Svizzera e l’Australia.