Con i dispositivi odierni c’è un abisso. Ma c’è chi va ancora a caccia di vecchi cellulari. E non solo per una questione di nostalgia.
L’approccio alla tecnologia non è per forza una questione di età. In ballo potrebbe esserci la passione, alla quale affiancare una disponibilità economica tale da restare al passo dell’evoluzione costante dei vari prodotti.
Certo è che se si fosse “vecchi” abbastanza da ricordare la diffusione di massa dei cellulari negli anni Novanta, sarebbe impossibile non notare una differenza palese con i dispositivi odierni. In primis per un fatto di funzioni: i primi telefonini d’uso quotidiano rispondevano pienamente al loro nome, visto che la funzione più innovativa erano i messaggi (rigorosamente a pagamento per ognuno inviato) e quella più utilizzata, per non dire la sola possibile, erano le telefonate. O al massimo, dopo qualche anno, gli MMS. Un’evoluzione della messaggistica che sfocerà, nei decenni successivi, nella trasmissione immediata di contenuti e file direttamente tramite le app destinate alla comunicazione immediata. La marcia inesorabile della tecnologia ha reso i primi cellulari obsoleti nel giro di pochi anni. Forse già a partire dai primi anni Duemila, con l’avvento della tecnologia bluetooth.
Fatto sta che quasi ogni famiglia con l’età “giusta” potrebbe ritrovarsi in qualche vecchio cassetto il suo primo cellulare. Dispositivi resistenti al tempo e, in alcuni casi, persino ai traumi più violenti, come la caduta da un tavolo. Segno evidente di come all’epoca lo scopo fosse la garanzia di funzionalità per il più lungo periodo possibile. Modelli che oggi attirano l’attenzione dei collezionisti e dei nostalgici, visto l’abisso tecnico con i dispositivi contemporanei. Per molti è una questione d’affetto: difficilmente si separerebbero dai loro primissimi cellulari. È un dato di fatto, però, che alcuni di questi valgano realmente oro. Basterebbe farsi un giro sul web per rendersene conto.
Vecchi cellulari che valgono oro: i prezzi più incredibili sul web
Il tempo è tiranno ma forse non sempre. Alcuni cellulari, nel tempo, hanno acquistato un valore che va ben oltre le loro capacità tecniche. Il riferimento è perlopiù ai dispositivi in voga tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta ma anche alcuni di inizio Millennio fanno parte della schiera dei nonni (tecnologici) sprint. Sulle principali piattaforme di compravendita online, come eBay, ma anche su siti specifici come Vintage Mobile, sono presenti informazioni circa i modelli più ricercati dai collezionisti, tanto ambiti quanto valutati in proporzione alla loro rarità e alle loro caratteristiche. Dai modelli più classici, come il Nokia 3310, passando per il mitico Motorla StarTAC del ’96, fino all’Ericsson T10: ognuno con particolarità che ne rendono le caratteristiche appetibili per chi va a caccia dei cimeli del mondo della telefonia mobile.
Il 3310, ad esempio, è davvero un pezzo storico. Accessibile in termini di prezzo anche all’epoca della sua diffusione (nel 2000), è passato alla storia per la sua invulnerabilità e per la durata stoica della sua batteria. La sua grande diffusione non lo rende fra i più valorizzati (circa 40 euro) ma il possesso della scatola e dei vari accessori potrebbe fargli sfondare il muro dei 100 euro. Anche nella sua versione 3330, una delle prime in grado di connettersi alla rete (via Wap), il valore salirebbe: in buono stato, un simile telefono potrebbe valere anche qualche centinaio di euro. Lo stesso vale per il Nokia 8810 del ’98, progenitore del 3310 e potenzialmente valutabile 700 euro se ancora provvisto di imballaggio. Anche il Nokia E90 Comunicator vale oro: con il suo famoso tastierino stile pc, si va da un minimo di 100 euro fino a svariate centinaia.
Occhio però anche agli altri marchi. Un Ericsson T10, con la famigerata tastiera coperta da sportellino e antenna esterna, potrebbe arrivare fino a 2000 euro (se funzionante). Cifra sfiorata anche dal Motorola DynaTAC 8000x del 1984. Ossia il primo dei cellulari, per il quale c’è chi è disposto a sborsare 1500 euro