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Bancomat, sicuri di non volerlo rovinare? Non lasciatelo qui

Uno degli strumenti più utilizzato nel quotidiano da milioni e milioni di cittadini. Compagno inseparabile del nostro tempo

Oggi più che mai il bancomat è diventato qualcosa di assolutamente irrinunciabile, al di la di quelle che possono essere le posizioni degli stessi cittadini in merito al suo stesso utilizzo. Una modalità di approccio, allo strumento, assolutamente radicale, oppure relegata ai lavori di ordinaria amministrazione. Oggi, tutti hanno a disposizione un conto corrente e di conseguenze dispongono di una carta bancomat per tutte le operazioni relative o per la gestione delle varie spese.

Conto Corrente

Oggi il dibattito pubblico spesso verte proprio sull’utilizzo specifico della tessera bancomat. Ci sono gli integralisti, per cosi dire, quelli che insomma utilizzerebbero questa modalità di pagamento anche per pagar un caffè, e quelli che invece riducono lo stesso utilizzo a pochi prelievi di contante, spesso consistenti per far fronte a tutte le eventuali spese del quotidiano. In questa fase, insomma, l’attenzione sullo specifico strumento è davvero molto alta.

Gli stessi esponenti politici si sono espressi in favore o contro l’utilizzo massiccio del bancomat nel quotidiano, alcuni anche con parole forti, apostrofando in malo modo quelli che anche al bar, cosi come si diceva, chiedono di pagare con il bancomat. Lo scontro insomma è più che palpabile, gli italiani sono divisi. Bancomat si, bancomat no. Al di la di tutto, però, siamo sicuri di sapere utilizzare al meglio questo strumento, comunque preziosissimo?

Iniziamo con un concetto molto semplice, quando si parla di tessera bancomat o carta bancomat, o ancora di carta di credito, a seconda di quale strumento si utilizzi per lo più, bisogna considerare, sempre, la natura stessa dell’oggetto. In sintesi ci troviamo di fronte a una carta in plastica, emessa chiaramente da un istituto di credito specifico con una banda magnetica sulla parte posteriore e un chip interno. In quest ultimo troviamo tutte le informazioni e i dati d’accesso del titolare della stessa carta e del relativo numero di conto.

L’utilizzo del bancomat è chiaramente relativo a quelle che sono le esigenze del singolo cittadino. Prelievo di denaro contante, pagamento presso tutte le attività commerciali, i centri di servizi e quant’altro abilitati, ricariche telefoniche, pagamento di multe, bollette di ogni gestore e molto altro ancora. L’utilizzo stesso dello strumento, cosi come ribadito è relativo alle abitudini dell’utente stesso. C’è chi lo utilizza minimamente e chi invece non può farne a meno.

Bancomat, sicuri di non volerlo rovinare? In questo modo si rischia di doverlo sostituire

La carta bancomat, può non funzionare, per due motivi specifici, solo due. Nel caso in cui non ci siano fondi da prelevare o utilizzare per spese varie e nel caso in cui, invece, la stessa carta risulti smagnetizzata. Il tutto può accadere per motivi davvero banali, situazioni che spesso lo stesso utente, il cittadino, insomma, nemmeno è capace di prevedere. Smagnetizzare la carta vuol dire cancellare, di fatto, tutti i dati presenti al suo interno.

La vicinanza a fonti magnetiche, per esempio è causa di smagnetizzazione. Attenzione, quindi, al supermercato o in un qualsiasi negozio. Nelle vicinanze delle casse. Se nei paraggi è presente uno strumento per la smagnetizzazione dei prodotti in seguito all’applicazione di sistemi di protezione anti taccheggio. Altro fattore che potrebbe di fatto portare alla smagnetizzazione della carta è l’eccessiva esposizione della stessa a fonti di calore. Rischioso può essere, inoltre, lasciare la stessa carta nelle vicinanze di uno smartphone, piegarla o deformarla o per errore lasciarla in qualche indumento che finisce poi in lavatrice.

La carta, per evitare ogni rischio deve essere sempre riposta in ambienti asciutti e possibilmente conservata in porta tessere in pelle o plastica. Nel caso in cui la carta, alla fine, dovesse smagnetizzarsi, nessun problema. La prima cosa da fare è recarsi presso la propria filiale bancaria o postale di appartenenza e chiedere subito un duplicato della stessa tessera. Alla fine, però, pensandoci, perchè rischiare?

Published by
Paolo Marsico