La guerra del gas non si ferma, e sono tante le preoccupazioni interne al paese se davvero Mosca decidesse di interrompere completamente le forniture energetiche.
La guerra in Ucraina ha rapidamente trascinato il vecchio continente in un vero e proprio incubo. La scelta di Putin di invadere la nazione guidata da Zelensky, ha infatti immediatamente generato uno scontro tra Mosca e l’Occidente. È bastato poco affinché questa diventasse una guerra del gas.
L’Europa ha infatti deciso di andare allo scontro con Putin pur consapevole che il Cremlino avrebbe fatto leva sulla dipendenza energetica del vecchio continente da Mosca.
Guerra del gas, ecco cosa ha fatto l’Ue per “sganciarsi” da Mosca
In questi mesi la Commissione Europea ha varato un piano per riempire gli stoccaggi dei singoli stati oltre il novanta per cento di capienza, e per trovare fonti di gas da acquistare alternative a Mosca, in modo da sganciarsi entro pochi anni da questa dipendenza. Resta il fatto però che per l’eurozona, l’inverno che sta per arrivare è ancora un’incognita. Nessuno infatti può realmente affermare che il gas conservato negli stoccaggi basterà davvero a coprire l’intero inverno.
Al momento l’Europa è stata molto fortunata, in quanto siamo andati incontro a uno degli autunni più caldi della storia. Ma anche questa non può forse essere definita fortuna: al pianeta non fa certo bene scontare questo clima in autunno, in quanto l’assenza di piogge non fa aggravare il problema della siccità nel nostro paese. Di sicuro, bisogna purtroppo prepararsi alla nuova recessione che sta per arrivare. Le ultime stime parlando ad esempio di una crescita del Pil per la nostra nazione che nei prossimi anni sarà ridotta al lumicino fino al 2024.
Gentiloni: “Italia non è fanalino di coda nell’Ue”
Come ha spiegato di recente il Commissario Ue Gentiloni “l’inflazione ha continuato a crescere più rapidamente del previsto, ma riteniamo che il picco sia vicino, molto probabilmente alla fine di quest’anno. Prevediamo che l’inflazione complessiva raggiungerà il 9,3% nell’Ue e l’8,5% nell’area dell’euro e decelererà solo leggermente l’anno prossimo, al 7% e al 6,1%, prima di scendere con maggiore forza nel 2024. L’Italia ha avuto una ripresa molto forte dalla crisi del Covid, anche perché aveva avuto una caduta notevole con la crisi. Noi eravamo un po’ abituati alla narrativa del Paese fanalino di coda. L’Italia non è il fanalino di coda, conclude il 2022 con una crescita piuttosto consistente ma subirà, anche l’Italia, secondo le nostre previsioni, un rallentamento l’anno prossimo”.
Guerra del gas, per il nostro paese la vera sfida sarà spendere al meglio i fondi del Recovery Plan?
Logico che in un contesto macroeconomico così complicato. la vera sfida sarà adesso per il nuovo governo Meloni quello di gestire al meglio i fondi che arrivano dal Recovery Plan Ue. E ci sarà poi la legge di bilancia che aiuterà a capire meglio la direzione politica che questo nuovo esecutivo intende intraprendere, anche se alcuni annunci, come quello di aumentare il tetto contante, lasciano già presagire che tipo di approccio si prefigge di avere il centrodestra sui temi economici.
E Gentiloni si è espresso anche su questa tanto attesa legge di bilancio del governo italiano: “Credo che sia molto difficile anticipare ora decisioni di cui di non conosciamo la natura. Abbiamo avuto interlocuzioni positive con le nuove autorità di governo in Italia ma aspettiamo di vedere proposte, numeri e il piano di bilancio”