Il jackpot del Superenalotto è sicuramente una delle dinamiche più considerate degli ultimi mesi. Qualcosa di mai visto.
Come può, un cittadino, in un momento di forte crisi come quello che viviamo provare a resistere alle innumerevoli dinamiche negative che irrimediabilmente rendono impraticabile ogni sorta di realistica resistenza? In realtà può nulla, o quasi nulla. Di questi tempi il disagio è troppo, incessante, ci si ritrova costretti a mettere ogni cosa in discussione, ogni giorno. Resiste non è possibile, purtroppo, tutto aumenta, tranne gli stipendi, ad un certo punto si dovrà cedere.
Di questi tempi, per l’appunto, resistere è quasi impossibile. Gli stipendi restano fermi e tutto aumenta. Realisticamente parlando si teme il peggio. Si risparmia in ogni modo sul cibo, si mettono da parte le bollette perchè impossibili da sostenere, si ferma l’automobile perchè non ci si può rifornire di carburante, considerati, anche li, i prezzi. Oggi più che mai la situazione è al limiti. La speranza? Dove è finita la speranza, si potrebbe dire? Semplice, ha cambiato volto.
La speranza oggi è nei numeri, nei simboli. Probabile, mai come in questo particolare momento storico l’attenzione nei confronti dei giochi da parte dei cittadini è stata cosi alta. Guardiamo al Superenalotto ad esempio, un jackpot quasi surreale, parliamo di oltre 300 milioni di euro, 302 per la precisione. Oggi, più che mai, quel bottino rappresenta la speranza per milioni e milioni di cittadini in tutto il paese. Un momento unico, nonostante tutto.
L’attenzione dei cittadini è tutta proiettata, quindi su Lotto, Superenalotto e Gratta e vinci, sono questi infatti i tre concorsi maggiormente gettonati dai frequentatori, cosi come anticipato di numeri e simboli. In questa particolare fase, dunque, rivolgersi alla sorte, alla fortuna, diventa una sorta di necessità. Quale altra dinamica sarebbe capace di offrire bottini di una certa consistenza nel brevissimo tempo? Praticamente nessuna.
Il gioco è dunque l’ultima speranza degli italiani, almeno fino a quando la situazione generale non cambi volto. Oggi più che mai quindi, occhi puntati sui fatti trasformati in numero del Lotto, i sogni scandagliati in ogni minimo dettaglio, anniversari, date di nascita o di morte utilizzati come ultimo baluardo di speranza. Per il Gratta e vinci il discorso è invece diverso. Li c’è la volontà quotidiana di sfidare la dea bendata. Mentre si fa colazione al bar o magari al ritorno dal lavoro, prima di rincasare.
Poi c’è il Superenalotto e la sua sestina vincente da indovinare, una impresa praticamente inaccessibile. L’ultima vincita più alta, prima del mostruoso jackpot attuale, risale al 2019. A Lodi una giocata che potremmo definire delle meraviglie, porto nelle tasche del fortunato giocatore in questione la bellezza di 209 milioni di euro. Niente a che vedere con l’attuale montepremi ma parliamo in ogni caso di una vincita altissima. Anche troppo a ben pensarci.
L’ultima affermazione, invece, sempre nel nostro paese risale al maggio del 2021. Si vince, in quella occasione a Montappone, nelle Marche. Parliamo di un piccolo comune della provincia di Fermo, per molti giorni saltato alla ribalta delle cronache nazionali. In quell’occasione, al fortunato giocatore andarono la bellezza di 156 milioni di euro, niente male anche in quel caso, indubbiamente.
Superenalotto, i numeri sui quali puntare: i numeri ritardatari tanto attesi
A questo punto si attende con molta ansia l’estrazione di questa sera, con gli occhi chiaramente puntati su quelle che potrebbero in qualche modo essere le sorprese. Non solo stasera, le prossime estrazioni, quella di giovedì 10 novembre e sabato 12 novembre secondo molti potrebbero essere davvero decisive. L’ottimismo in certi casi è più che comprensibile.
Nella fattispecie parliamo di quei numeri sui quai alla fine si concentra l’attenzione di milioni di giocatori. Di seguito riportiamo i numeri in questione con le relative estrazioni di fatto mancate: 61 (da 82) – 36 (da 56) – 73 (da 52) – 78 (da 47) – 24 (da 46) – 21 (da 39). Correre a giocare, questo in teoria resterebbe da fare, considerata anche e soprattutto la situazione, ovvio, poi, il tutto con la massima moderazione.