L’allerta arriva dalla Fabi: il tasso di interesse sui mutui continua a salire in modo preoccupante. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo e quali sono le possibili soluzioni per risparmiare.
I mutui continuano a salire. Il nuovo allarme parla infatti di tassi di interesse in costante crescita. Continuano dunque a prospettarsi tempi molto difficili per coloro che negli ultimi anni hanno stipulati dei mutui a tassi variabili.
A preoccupare particolarmente è l’ultimo report prodotto dalla Fabi. Per chi non conoscesse questo ente, si tratta del sindacato dei banchieri più importante della nazione.
L’associazione sostiene come al momento i tassi abbiano già superato la soglia del 4 per cento, ma il vero problema è che secondo le loro previsioni, non manca affinché venga superata anche quella del 5 per cento. Diventa dunque molto difficile, per tutti coloro che invece non hanno stipulato un mutuo ma sono intenzionato a farlo, capire quale sia la soluzione più conveniente, con una recessione alle porte e un mercato finanziario particolarmente instabile.
Non tutti contribuenti, sanno inoltre che esiste anche la possibilità di poter rinegoziare il proprio mutuo. Una scelta che potrebbe portare diversi vantaggi. In primo luogo perché non si tratta di un’operazione che costa al consumatore ulteriori spese extra. C’è poi anche il fatto, sempre relativo alla grande convenienza economica, che non occorre nemmeno chiamare in causa un notaio per rinegoziare il proprio mutuo.
Esercitare questa opzione che ,ripetiamolo, non comporta ulteriori costi di commissione per il consumatore, basta dunque trovare un accordo con il proprio istituto di credito di riferimento. Possiamo ad esempio decidere, per metterci al sicuro da queste pericolose fluttuazioni, di cambiare il nostro mutuo e passare da un tasso variabile e un tasso fisso senza costi extra. Naturalmente, in questo caso andremo a pagare una cifra più alte sulle rate del mutuo, ma avremo quantomeno la certezza di non trovarci delle brutte sorprese sul prezzo di mese in mese.
Esiste poi un’altra tipo di operazione, diversa dalla rinegoziazione, che consiste nella possibilità di poter surrogare il proprio mutuo. In questo caso, però significa che decidiamo di sostituire non solo il nostro mutuo e la sua tipologia, ma anche la banca di riferimento.
Questo è diventato possibile grazie alla legge Bersani uscita nel 2007, che consente di esercitare questa opzione senza dover spese aggiuntive, a patto però che si paghi regolarmente la tassa di iscrizione nel registro immobiliare, che attualmente si attesta sulla cifra di 35 euro. In merito infatti la legge afferma che “non possono essere imposte al cliente spese o commissioni per la concessione del nuovo finanziamento, per l’istruttoria e per gli accertamenti catastali, che si svolgono secondo procedure di collaborazione tra intermediari improntate a criteri di massima riduzione dei tempi, degli adempimenti e dei costi connessi”.
Esiste però un parametro che deve essere rispettato: in questo caso infatti la somma che verrà erogata dalla nuova banca a cui ci si affida per il mutuo, non può in alcun modo superare l’importo residuo che restava da pagare dal precedente accordo.