Alcuni cittadini hanno diritto all’esenzione pagamento canone RAI, ma altri non sanno che esiste un “trucchetto” legale per non pagare l’imposta.
Il canone RAI è l’imposta sulla televisione che devono pagare tutti coloro che dispongono di un dispositivo in grado di captare il segnale. In vista del prossimo anno sono previste delle novità, anche se per il momento tutto tace su quel fronte. Ciò che è certo, è che una direttiva Europea ha sancito l’illegittimità del canone RAI inserito nella bolletta della corrente elettrica.
In sostanza, l’Unione europea ha stabilito che non è legittimo inserire l’importo del canone nella fattura per la fornitura della corrente elettrica. Pertanto, è necessario che il Governo trovi una soluzione alternativa per riscuotere imposta nel rispetto delle disposizioni UE.
Nel frattempo, la legge ha stabilito quali sono i requisiti che permettono ai cittadini di evitare il pagamento del canone RAI. In sostanza, esistono delle caratteristiche reddituali e anagrafiche che permettono di godere dell’esenzione pagamento canone RAI.
Il canone RAI è una delle imposte più odiate dagli italiani. Con un decreto approvato dal governo Renzi, la tassa sulla televisione è stata inserita all’interno della bolletta della corrente elettrica. In tale occasione, si è deciso di applicare anche uno sconto all’imposta che è passata da €110 a €90.
Lo scopo di tale decisione è quella di combattere l’evasione fiscale di questa tassa, che per anni non è stata versata nelle casse dello Stato da milioni di Italiani.
In questo modo, in pratica, si è deciso di imporre il pagamento della tassa per impedirne l’evasione. Tuttavia, una direttiva Europea ha stabilito di legittimità dell’inserimento del canone RAI all’interno della fattura per la fornitura di energia elettrica. Per questo motivo, già per il 2023, si sarebbe dovuto trovare un metodo alternativo di riscossione dell’imposta.
Tuttavia, la crisi di Governo prima e l’elezione del nuovo esecutivo poi hanno modificato la lista delle priorità. Pertanto, il prossimo anno il canone continuerà ad essere riscosso inserendolo all’interno della bolletta della fornitura di energia elettrica.
In attesa che il governo Meloni assecondi le disposizioni UE, scopriamo quali caratteristiche devono avere i cittadini che possono beneficiare dell’esenzione del canone RAI.
Possono godere dell’esenzione al pagamento del canone RAI:
In base a quanto è possibile leggere sul sito dell’Agenzia delle Entrate, non sono tenuti a pagare il canone RAI coloro che non sono intestatari di un’utenza elettrica residenziale e che non detengono un apparecchio televisivo.
Ciò vuol dire che tutti coloro che non sono in possesso di un televisore, ma hanno un computer per poter vedere i programmi televisivi in streaming, possono continuare a vedere i programmi Rai senza dover pagare il canone.
In tal caso, così come specificato dall’AdE è necessario presentare la dichiarazione sostitutiva di non detenzione dell’apparecchio TV, con lo scopo di evitare l’addebito in bolletta. Per ottenere l’esonero occorre che nessun componente della famiglia anagrafica (ossia l’insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, unione civile, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi) detengono alcun apparecchio televisivo.
La dichiarazione sostitutiva di non detenzione di un apparecchio televisivo è disponibile sul sito e serve ad evitare l’addebito del canone in bolletta. La dichiarazione ha validità annuale.
Inoltre, la dichiarazione deve essere presentata dai titolari dal 1° luglio al 31 gennaio dell’anno successivo per ottenere l’esonero del pagamento per l’intero anno successivo.
Altrimenti è possibile presentare la dichiarazione dal 1° febbraio a 30 giugno per ottenere l’esonero del obbligo di pagamento per il secondo semestre dell’anno in corso. Il modello di dichiarazione sostitutiva deve essere presentato in via telematica, accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate.
Il contribuente ha la possibilità di rivolgersi agli intermediari abilitati, come CAF e professionisti oppure inviare la dichiarazione tramite raccomandata, senza busta, all’indirizzo indicato sul sito dell’Agenzia. C’è anche un’altra opzione che prevede l’utilizzo della posta elettronica certificata, purché la dichiarazione sia sottoscritta tramite firma digitale dal dichiarante.