L’Ue è riuscita a raggiungere gli obiettivi di stoccaggio previsti, diminuendo così il rischio di trovarsi senza gas questo inverno. Ma il vero problema arriverà nel 2023, ecco perchè.
A causa del conflitto iniziato a fine febbraio da Vladimir Putin, e dunque alla sua scelta di invadere l’Ucraina allo scopo di “denazificarla”, l’Europa si è ritrovata all’interno di un scontro tra superpotenze che ha in primo luogo riguardato il gas.
Il vecchio continente ha infatti avuto da sempre una forte dipendenza dalle forniture energetiche russe, e nell’ultimo anno tutti i leader europei hanno iniziato a negoziare con altri partner per invertire questo trend. Il nostro paese ad esempio è riuscito al momento a riempire di circa il 90 per cento gli stoccaggi di gas.
Gas, ecco fino a che punto l’Europa è riuscita a riempire i suoi stoccaggi
Una situazione che aveva portato l’ex Ministro Cingolani qualche settimana fa a rassicurare la popolazione: non vi sono rischi che l’Italia possa restare senza gas in inverno. Una constatazione su cui però alcuni analisti non concordano, sostenendo invece che nel caso in cui andassimo incontro a un inverno più freddo delle attese, gli stoccaggi attuali si rivelerebbero insufficienti. Resta comunque il fatto che le ultime rilevazioni condotte a fine ottobre, raccontano di un’Europa che in ogni caso è riuscita a riempire i suoi stoccaggi fino al 95 per cento di capienza.
Spicca in questa classifica la Germania, che è riuscita addirittura a far arrivare i suoi approvvigionamenti al 99 per cento della capienza massima. Per quanto invece riguarda il prezzo del gas, nelle ultime settimane ha iniziato a scendere, restando sotto i cento dollari al barile.
L’Ue è stata aiutato anche dal calo di domanda di gas della Cina
Come però si accennava in precedenza, tutto questo è stato possibile anche grazie a un clima che si sta rivelando più mite degli altri anni. E questa oltretutto rischia di diventare nel tempo una cattiva notizia. Se non piove abbastanza in questi mesi invernali, il rischio è quello di andare incontro a una siccità senza precedenti che danneggerà in modo irreversibile il settore agricolo europeo. A questo poi bisogna aggiungere il calo dei consumi cinesi, che molti imputano alla strategia politica zero covid del governo di Pechino, che ha consentito anche di avere più gas del previsto sul mercato.
Molti dirigenti di importanti società petrolifere nel vecchio continente, continuano comunque a sostenere che i pericoli di questo inverno sono tutt’altro che scampati. Anche l’amministratore delegato di Eni Descalzi in merito ha dichiarato che “Siamo in buona forma per questo inverno. Ma, come abbiamo detto, il problema non è questo inverno. Sarà il prossimo, perché non avremo il gas russo – il 98% [in meno] l’anno prossimo, forse niente”.
Riusciremo a resistere il prossimo inverno? Ecco cosa dice l’ultima rapporto pubblicato dall’Aie
Ma il vero problema sarà per l’appunto nel 2024, quando, se la situazione non cambia, il problema della fornitura energetica diventerà prioritaria per il vecchio continente. Molti stimano infatti che la carenza di gas sul mercato per l’Ue, si aggirerà intorni ai trenta miliardi di metri cubi.
L’allarme viene da un nuovo rapporto pubblicato dall’Aie, l’Agenzia Internazionale dell’Energia. Il report, che si intitola “Non è mai troppo presto per prepararsi al prossimo inverno: il bilancio del gas dell’Europa per il 2023-24”, spiega in modo chiaro come seppur la situazione sia migliorata rispetto ad alcuni mesi fa, i rischi restano ancora tanti e concreti. Nel medio termine infatti la situazione resta ancora molto preoccupante, anche perché quest’anno gli Stati Uniti hanno raddoppiato i loro flussi verso il vecchio continente, ma non è scontato che lo faranno anche nei prossimi anni.