L’Unione Nazionale dei Consumatori ha stilato la classifica delle città più colpite dai rincari degli ultimi mesi. E alcuni risultati sono semplicemente sorprendenti.
Quello che stiamo vivendo, non verrà certo ricordato come un decennio fortunato dagli storici del futuro.
Se due anni fa era arrivata d’improvviso una pandemia, in grado di mettere in pochissimo tempo l’intero Occidente in ginocchio e lasciare dei danni profondi all’economia globale, lo scoppio del conflitto in Ucraina ha forse rappresentato il colpo di grazie per le sorti economiche del vecchio continente.
Città più care d’Italia, ecco cosa dice il nuovo report dell’Unione Nazionale dei Consumatori
I consumatori europei in questi mesi si stanno infatti ritrovando letteralmente schiacciati da aumenti che riguardano sia l’energia che i beni alimentari. D’altronde tutti gli economisti sono d’accordo sul fatto che l’inflazione è ormai fuori controllo, e calmierare un contesto macroeconomico sempre più esplosivo non sarà affatto semplice. Negli ultimi giorni, l’associazione Unione Nazionale Consumatori ha prodotto un nuovo report per fare luce e quantificare i rincari che si stanno verificando in quasi tutte le città italiane.
Un modo per capire quali sono al momento i luoghi più colpiti da questi abnormi aumenti. Una delle prime evidenze è che al momento i supermercati delle città di Cosenza, Viterbo e Ascoli Piceno sono in assoluto quelli che nella nazioni hanno alzato di più i prezzi.
Rispetto allo scorso anno, le famiglie italiane spendono in media 560 euro in più per alimenti, luce e gas
Ma ciò che fa davvero impressione sono gli aumenti a cui stiamo assistendo nel 2022 su base annuale. Nello studio dell’UNC, emerge ad esempio come rispetto al mese di settembre dello scorso anno, le famiglie italiane si stanno ritrovando a pagare in media circa 660 euro in più tra utenze di luce e gas e alimenti. E in città come Cosenza la situazione in tal senso è semplicemente drammatica: qui ad esempio i rincari per le famiglie rispetto allo scorso anno, hanno superato il 1000 per cento di aumenti. Numeri che non possono che fare riflettere su quanto sia critica al momento la situazione per milioni e milioni di consumatori.
Altre città in cui i rincari si stanno facendo sentire in modo molto forte sono Padova, Terni, Ravenna e Udine.
A sorpresa, Bergamo risulta tra le città meno colpite dagli aumenti di questi mesi
Ci sono poi per fortuna anche esempi positivi come Bergamo, che nonostante si trovi in una delle regioni più care d’Italia, come potere d’acquisto, si è classificata come una delle città in cui al momento i rincari si sentono meno. Sorprende poi come tra le città più care si sia posizionata una città siciliana, regione in cui solitamente il costo della vita è molto più basso rispetto al Nord Italia.
Catania risulta infatti tra le città che stanno scontando i rincari maggiori. mentre invece città del Sud come Reggio Emilia si piazzano tra quelli che sono riuscite a mantenere i prezzi più bassi sui generi alimentari.