Spegnere gli elettrodomestici per ridurre i consumi dell’elettricità non è sempre consigliabile. In alcuni casi costerà di più.
Comportamenti errati possono far lievitare i costi in bolletta. Scopriamo quali mosse è meglio evitare per tutelare i propri soldi.
Il risparmio di luce e gas è l’obiettivo primario delle famiglie italiane in vista degli ulteriori rincari previsti nei prossimi mesi. Si stimano aumenti del 60% che si tradurrebbero in importi stellari in bolletta. Come ridurre al massimo i consumi? Tutti sanno che ad incidere maggiormente in fattura sono gli elettrodomestici. Lavatrice, lavastoviglie, frigorifero, forno, televisore e così via, ogni apparecchio influisce sul costo finale della bolletta. Ecco perché si cerca di limitare le accensioni facendo, ad esempio, partire la lavatrice a pieno carico oppure preferendo il microonde al forno. Tanti contribuenti stanno optando per lo spegnimento degli elettrodomestici quando non in uso. Potrebbe sembrare un colpo di genio ma, in realtà, alle volte costa più che tenerli accesi.
L’elettrodomestico in stand by continua a consumare sebbene comunemente si pensi che una volta spento il consumo finisca. La famosa lucina rossa che ci fa credere di aver spento un dispositivo in realtà avverte che l’apparecchio sta ancora lavorando. Lo fa in modo continuativo, per ogni ora della giornata e ciò significa che alla fine tale lavoro verrà pagato in bolletta. Inoltre, gli effetti negativi si ripercuoteranno anche sull’ambiente.
Sebbene preso singolarmente il consumo di un elettrodomestico che rimane in stand by non rappresenti grosse cifre aggiuntive, cumulando tutti i dispositivi che si hanno in casa e che rimangono con la luce rossa accesa si possono raggiungere importi elevati in bolletta. La lista è lunga tra stampanti, decoder, computer, televisioni, forni a microonde e consolle. Per non parlare dei router o modem che restano accesi 24 ore su 24, anche quando la rete wi-fi è completamente inutilizzata. Energivori sono, poi, anche i caricabatterie che rimangono attaccati alla presa dopo il loro utilizzo.
Prima dell’aumento del costo dell’energia elettrica il costo medio degli elettrodomestici in stand by si aggirava intorno ai 72 euro all’anno. Ora la stima è di 100/150 euro all’anno ossia tra gli 8 e i 12 euro al mese. Possono sembrare cifre minime ma in un periodo di rincari eccessivi risparmiare piccole somme qua e là significa poter raggruppare un gruzzoletto per affrontare spese ben più onerose.
Perciò meglio staccare la spina quando un elettrodomestico non è in uso in modo tale da ridurre i consumi mentre si mettono in pratica altre accortezze volte a contrastare il caro-bollette.