Le cessioni del credito per il Superbonus 110% sono state sboccate. Le banche stanno rivedendo le condizioni, qual è la proposta più conveniente?
Scopriamo qual è l’istituto di credito che offre le condizioni più interessanti in relazione alla cessione del credito del Superbonus.
Fino al 31 dicembre i cittadini potranno richiedere il Superbonus 110%. L’aliquota dal 2023 potrebbe non essere più così elevata perché le intenzioni del nuovo Governo sono quelle di portare cambiamenti in tal senso alla misura. Succederà già da gennaio? Dovremo attendere qualche settimana per avere informazioni più certe ma, per ora, ciò che occorre sapere è che la cessione dei crediti è stata sboccata e la riqualificazione energetica può ripartire. Chi effettuerà interventi sull’immobile al fine di renderlo migliore dal punto di vista energetico – con avanzamento minimo di due classi – potrà contare, al momento, su un credito in compensazione del 110% delle spese sostenute. Il richiedente potrà procedere in prima persona oppure cedere il credito (soluzione preferita) ad un intermediario finanziario, come una banca.
Cedendo il credito ad una banca occorrerà pagare un contributo al concessionario, motivo per il quale si riceverà meno della somma riconosciuta. Proprio in questo contributo si differenziano le proposte dei diversi intermediari. Iniziamo dicendo che Unicredit, Credit Agricole, Monte dei Paschi di Siena e Credem hanno sospeso le cessioni del credito. Altre banche, invece, hanno modificato negativamente le condizioni per i richiedenti. Questo perché con le modifiche alla responsabilità in solido tra beneficiari e cessionari i controlli sono diventati molto più stringenti.
Valutiamo in primis la proposta di Intesa Sanpaolo. Riconosce l’85,45% del valore nominale del credito. Sul 110%, dunque, il 14,55% verrà trattenuto dalla banca. Ipotizzando un credito di 50 mila euro, il richiedente riceverà 46.997,50 euro. Per evitare che chi effettui i lavori debba anticipare soldi sarà necessario aprire una linea di credito con l’istituto con trattenuta dell’1% come spese di istruttoria. Su 50 mila euro si tratta di un’ulteriore trattenuta di 500 euro. Infine ci sono gli interessi sulla linea del credito.
Banca Carige riconosce il 93,19% del valore del credito con l’ammontare pagato in tre tranche a condizione che i soldi siano stati anticipati dal beneficiario. Il primo pagamento dovrà essere effettuato al raggiungimento del 30% dei lavori effettuati, il secondo dopo un altro 30% e infine il saldo a conclusione degli interventi.
Con BNL si otterrà il riconoscimento dell’86,4% del credito di imposta del Superbonus mentre Fineco riconosce il 90,91% del valore a cui devono essere aggiunte alcune spese. Il visto di conformità di 300 euro in caso di esito positivo e 350 in caso di esito negativo più l’1% del valore degli interventi da eseguire. Poi ci sono 50 euro di gestione della pratica. La linea di credito può essere richiesta per 25 mila euro al massimo con TAN al 2,5%.