La bolletta della luce sarà più “povera” della voce del Canone RAI a partire dal mese di gennaio 2023. Lo ha deciso l’UE e l’Italia dovrà adattarsi.
Presto arriverà la separazione tra Canone Rai e bolletta dell’energia elettrica. Un costo in meno per le famiglie anche se di risparmio non si può parlare.
Il nuovo anno porterà delle novità ma per capire quanto possano aiutare i cittadini dal punto economico occorrerà aspettare. La certezza è che la voce del Canone RAI dovrà uscire dalla bolletta della luce secondo le direttive dell’Unione Europea. In questo modo i contribuenti potranno concentrarsi sui singoli costi legati esclusivamente alla luce e ai consumi inerenti l’elettricità. Si tratta, dunque, di bollette più leggere di 9 euro al mese per dieci mesi. Ma le previsioni circa gli aumenti smisurati del prezzo dell’energia elettrica potrebbero rendere invisibile l’uscita del Canone dalla fattura. I rincari dalle percentuali inimmaginabili fino a pochi mesi fa – c’è chi parla del 300% – renderanno la sparizione di 9 euro del tutto ininfluente. Inoltre, l’imposta relativa all’abbonamento alla TV di Stato uscirà dalle bollette ma i cittadini la ritroveranno sotto un’altra forma e, forse, con un importo maggiorato.
Bolletta e Canone RAI, cosa accadrà con l’anno nuovo
La sparizione del Canone RAI dalla bolletta della luce significherà per i contribuenti poter avere accesso alla voce “oneri di sistema” e scoprire, così, quanto si paga e per quale servizio. La direttiva UE impedisce, dunque, ai fornitori di poter riscuotere soldi per oneri non direttamente collegati al settore dell’energia elettrica.
Entro il 31 dicembre il passo dovrà essere fatto ma che fine farà l’imposta della TV? Il pagamento non sarà più automatico ma, al momento, non si sa con quale modalità verrà espletato. Si unirà al bollo auto? Un incubo per i cittadini. Arriverà nuovamente il bollettino? Probabilmente no per non rischiare nuovamente un alto numero di evasioni? Verrà cancellato oppure decurtato gradualmente come sta accadendo in altre nazioni europee? Un’utopia per gli italiani ma difficilmente realizzeremo il sogno.
L’ipotesi più realistica è che il versamento avverrà con il modello 730. Si tratta, dunque, di 90 euro che spariranno dalla bolletta con un finto risparmio sull’importo in fattura.
I pro e i contro dell’abolizione dell’imposta
Abolire totalmente il Canone RAI è la comprensibile proposta che parte dai cittadini. Si tratterebbe di 90 in meno all’anno da corrispondere o forse anche di più qualora l’importo dovesse aumentare. Alcuni partiti – come la LEGA – sostengono tale posizione così come il Codacons. La raccolta pubblicitaria dà i suoi frutti anche alla RAI e di conseguenza la concorrenza ad armi pari con altre emittenti potrebbe indicare che ci troviamo nel momento giusto per eliminare l’imposta.
Secondo i dirigenti RAI, la proposta di abolire il Canone è stata una promessa elettorale per accaparrare voti. La realtà è ben diversa e secondo Laganà, consigliere d’Amministrazione RAI, non sono 24 centesimi al giorno ad impoverire gli italiani. Le risorse, invece, mancherebbero abolendo l’imposta. L’alternativa sarebbe aumentare ancora la pubblicità ma i cittadini non ne sarebbero contenti. Se il servizio pubblico dovesse cominciare a muoversi solo per interessi commerciali, poi, cadrebbe sempre più nella privatizzazione. Di conseguenza, afferma Laganà, meglio continuare a pagare 90 euro all’anno.