C’è una lista di prodotti per i quali è stato disposto il ritiro dal mercato: è ancora allarme listeria. C’è il rischio di meningite.
Negli ultimi giorni si sono verificati diversi casi di infezioni da listeria, causati da una tossinfezione alimentare. Il fenomeno ha portato alla morte di due uomini over 70, che avevano ingerito alimenti in cui è, poi, risultata la presenza del batterio della listeriosi.
Così il Ministero della Salute ha disposto il ritiro di wurstel, tramezzini e latticini che, nelle scorse settimane, hanno causato un’infezione alimentare che, in due casi, ha addirittura provocato la morte.
Ora, pare che anche alcuni lotti di pancake al cioccolato siano infetti dal batterio della listeria, richiedendo un nuovo intervento da parte del Ministero della Salute che ha provveduto immediatamente a disporre il ritiro dal mercato.
È ancora allarme listeria: attenzione ai pancake con gocce di cioccolato
Nel giro di pochi giorni il Ministero della Salute ha annunciato diversi allarmi alimentari, disponendo il ritiro di diversi prodotti dai banchi frigo e dagli scaffali dei supermercati. In particolare, l’allarme ha coinvolto wurstel di pollo, tramezzini di salmone e latticini.
Il motivo del ritiro è legato alla presenza del batterio listeria monocytogenes, che è la causa di un’infezione alimentare piuttosto grave che può portare addirittura alla morte.
Stavolta, il prodotto incriminato è il pacco di pancake al cioccolato del marchio Bernardo Jarnoux Crepier. Le merendine in questione sono prodotte da un’azienda francese che, il 6 ottobre scorso, ha disposto il ritiro dal mercato del lotto numero 256, venduto in confezione da 6.
Inizialmente non era stato comunicato il motivo del ritiro, ma oggi il Ministero della salute italiano ha reso noto che le cause delle disposizioni sono legate al rischio microbiologico.
Per questo motivo, i consumatori che hanno già acquistato il prodotto devono restituirlo al punto vendita e hanno diritto al rimborso totale o alla sostituzione della merce.
Coloro che hanno ingerito l’alimento devono prestare attenzione ai possibili sintomi.
A tale proposito è opportuno ricordare che l’infezione da listeriosi provoca: dissenteria, nausea, febbre e dolori muscolari.
In presenza, di uno dei suddetti sintomi è bene consultare immediatamente il proprio medico o recarsi al pronto soccorso.
Alimenti maggiormente a rischio
In Italia dal 2020 ad oggi si sono verificati 70 casi clinici di listeriosi, con 5 decessi. L’ultimo caso si è verificato proprio qualche giorno fa, con la morte di un 75enne di Bojaro, in provincia di Campobasso.
L’uomo è stato diversi giorni in terapia intensiva e il quadro clinico è risultato sin dall’inizio molto complesso. In effetti, il 75enne aveva già altre patologie pregresse e l’infezione da listeriosi, causata dall’ingestione di ricotta contaminata, ha peggiorato le sue condizioni di salute determinandone il decesso: è ancora allarme listeria
Ad ogni modo, batterio della listeriosi è principalmente presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione. Esso è in grado di contaminare la catena alimentare arrivando fin sopra le tavole dei consumatori.
Gli alimenti che, in tal senso, risultano essere più a rischio sono i formaggi a pasta molle, come il Brie e il Camembert. Tuttavia, anche il latte, i salumi, gli insaccati poco stagionati i cibi poco cotti la verdura e la frutta possono causare la tossinfezione alimentare da listeria.
Generalmente, l’infezione crea conseguenze più gravi nei soggetti debilitati, immunodepressi o nelle donne in gravidanza.
I sintomi della malattia sono simili ad un’influenza gastrointestinale ma, in alcuni casi, può evolversi trasformandosi in setticemia, meningite o provocare l’aborto.
Purtroppo, il batterio della listeriosi resiste bene alle basse temperature e alle tecniche di essiccamento. Per questo motivo, anche gli alimenti da frigo o i prodotti essiccati possono essere causa di infezione.
Per evitare il contagio è necessario:
- Tenere pulite le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti;
- Cuocere bene gli alimenti, seguendo le indicazioni riportate sulle etichette;
- Non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare sempre la temperatura di conservazione degli alimenti;
- Non preparare i cibi con troppo anticipo, perché durante la fase di raffreddamento possono svilupparsi batteri.