L’Assegno Unico viene erogato alle famiglie con figli a carico sulla base dell’ISEE. Cosa accade in seguito ad una separazione o ad un divorzio?
Nel momento in cui i genitori si separano cambiamo le condizioni di accesso all’Assegno Unico? Se sì, in che modo bisogna agire per non perdere la misura?
Una domanda frequente riguarda il rapporto tra Assegno Unico e separazione dei genitori. La misura nasce in sostituzione di diversi Bonus per la famiglia e prevede l’erogazione di una somma di denaro per ogni figlio a carico. L’importo dipende dall’ISEE, ossia l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente che calcola patrimonio e reddito dell’intero nucleo familiare. Poi ci sono le maggiorazioni previste nel caso in cui entrambi i genitori lavorano, se il nucleo è composto da una mamma single con figli oppure se tra i componenti ci sono figli disabili. Insomma, tanti piccoli dettagli definiscono l’Assegno Unico e la somma spettante. Cosa cambia nel momento in cui i genitori si separano? Uno dei due presumibilmente uscirà dal nucleo familiare oppure non avrà più a carico il figlio. La situazione, dunque, si complica. Come risolverla?
Assegno Unico e separazione, cosa occorre sapere
L’Assegno Unico Universale è una misura rivolta ai figli e non ai genitori. Seppur percependo una somma aggiuntiva sul conto corrente o in busta paga, mamma e papà non devono considerare i soldi come un arrotondamento dello stipendio. Superati i 18 anni, infatti, il figlio può decidere di ricevere personalmente l’importo continuando a restare a carico di uno dei due genitori.
Nel momento dell’inoltro della domanda, il richiedente dovrà indicare se la prestazione potrà essere erogata al 100% oppure al 50% in divisione con l’altro genitore. Solitamente la prima strada è quella più intrapresa. Al raggiungimento dei 18 anni del figlio, poi, occorrerà aggiornare la situazione familiare compilando una domanda telematica sul sito INPS. Durante la compilazione si potrà indicare il figlio ormai maggiorenne come percettore della misura. Ma cosa accade in caso di separazione?
Quale ISEE comunicare per ricevere la misura
L’ISEE da utilizzare nella domanda di Assegno Unico è quello del genitore con cui il figlio vive. In caso di separazione, dunque, conterà unicamente l’Indicatore del nucleo familiare del bambino o ragazzo ossia delle persone conviventi. La situazione reddituale e patrimoniale dell’altro genitore, dunque, non inciderà.
Qualora la separazione dovesse prevedere un affido congiunto, allora l’Assegno dovrà essere ripartito al 50% tra i genitori a meno che il Giudice non decida diversamente o in caso di accordo tra mamma e papà per una soluzione diversa. Chi richiede la misura dovrà indicare sia la modalità di ripartizione che l’ISEE in corso di validità. Ma qual è l’Indicatore da riferire in caso di suddivisione al 50%? Rimane quello del nucleo familiare in cui è inserito il figlio. Sarà l’INPS ad effettuare i dovuti controlli per conoscere la situazione familiare. Di conseguenza, sarebbe più conveniente che il bambino o ragazzo vivesse con il genitore “più povero” per avere un importo dell’Assegno Unico più elevato.