Gli italiani attendono il primo Decreto di Giorgia Meloni dopo la vittoria delle elezioni del 25 settembre. L’idea è trovare i fondi per contrastare il caro bollette e garantire lo stralcio delle cartelle.
Per aiutare i contribuenti con le bollette e attivare un saldo e stralcio delle cartelle fino a 3 mila euro occorrono 20 miliardi di euro.
Il primo impegno di Giorgia Meloni sarà quello di reperire i fondi per supportare il Decreto che promette aiuti in bolletta ai cittadini e un nuovo saldo e stralcio delle cartelle di valore compreso tra 3 mila e 3.500 euro. La stima è di 20 miliardi di euro per portare a termine l’ambizioso progetto e presentarsi al meglio agli italiani. I cittadini sono in attesa di cambiamenti positivi, chiedono a gran voce sostegno e interventi efficaci per affrontare i rincari e le difficoltà generali. L’aiuto è richiesto dai lavoratori, dai pensionati, dagli autonomi e dalle famiglie che rischiano di scendere sotto la soglia della povertà. Insomma, il nuovo esecutivo sarà impegnato in un duro lavoro e si spera che nessun battibecco o assurde prese di posizione possano interrompere la strada verso la risoluzione di tante problematiche. In questo momento conta l’unione, l’Italia deve ritrovare stabilità.
Primo Decreto di Giorgia Meloni in arrivo, servono 20 miliardi
Gli interventi del DL contro il caro bollette non è rinviabile. Servono 3 miliardi di euro per l’azzeramento degli oneri di sistema, 500 milioni di euro per l’IVA ridotta al 5%, 4,7 miliardi di euro al mese per garantire il credito d’imposta rafforzato alle aziende e poi c’è lo sconto sul carburante, il Bonus sociale e tanti altri interventi. Insomma, servono urgentemente 20 miliardi di euro.
L’idea di Fratelli d’Italia è di lasciarsi aiutare dall’Europa attingendo ai Fondi non utilizzati tra il 2014 e il 2020 ossia metà dei 45 miliardi stanziati. I conti sono stati fatti da Maurizio Leo, responsabile economico di FdI, ma non sembrano corretti. I fondi non impiegati sono solo 3,5 miliardi a detta della Ragioneria Generale dello Stato. La riprogrammazione delle risorse, poi, non sarebbe facile e dovrebbe ricadere entro il 2023. Si potrebbe, dunque, virare verso i 12,3 miliardi di euro del programma complementare ossia in direzione dei fondi nazionali legati a quelli europei per i quali non si dovrebbe attendere il via libera di Bruxelles ma l’okay da parte delle regioni del Sud a cui sono connessi i soldi. Ma tempi recenti hanno dimostrato che arrivare ad un accordo non è semplice.
La questione dello stralcio e saldo delle cartelle
Un intervento che FdI vorrebbe mettere in atto al più presto riguarda lo stralcio e il saldo delle cartelle esattoriali fino a 3 mila o 3.500 euro. Tale decisione rinnoverebbe il rapporto tra Fisco e contribuenti, andrebbe oltre il rinnovo del sistema tributario – a detta di Leo – riequilibrerebbe i rapporti tra Stato e cittadini. Il condono è la strada migliore da intraprendere per ripristinare la fiducia reciproca.
L’idea è di stabilire il versamento del 20% e il taglio del restante 80%. Un’occasione di risparmio importante per i debitori che garantirebbe un gettito oneroso da poter utilizzare contro il caro bollette. Niente sanzioni e interessi e la rateizzazione automatica in 10 anni. E in più la cancellazione di tutte le cartelle sotto i 1.000 euro. Un buon piano, aspettiamo la realizzazione.