Mai uscire dalla sezione elettorale portando con sé la matita copiativa o avendo commesso altre violazioni. Le sanzioni sarebbero decisamente pesanti.
Avreste mai pensato di ricevere una multa a causa di una matita? Per fare l’esperienza basterebbe dimenticarsi di restituire quella caratteristica ricevuta in dotazione alle cabine elettorali.
La famigerata matita copiativa, infatti, viene concessa per uso esclusivo del voto. O meglio, per apporre la “croce” sulle schede elettorali. Dopodiché, dovrà essere obbligatoriamente restituita agli scrutatori, pena una multa che va da un minimo di 130 a un massimo di 309 euro. Una vecchia legge valida tuttora e che, viste le cifre, rende chiaro come sottrarsi al proprio dovere di restituzione sia tutt’altro che conveniente. Per le elezioni politiche italiane, in totale, vengono utilizzate circa 380 mila matite copiative, nell’ordine di almeno 6 a disposizione di ognuna delle 62 mila sezioni aperte. Solo per le politiche del 2022, il Viminale ne ha acquistate 140 mila, mentre le altre sono rimanenze delle passate votazioni. Uno strumento identificativo delle giornate elettorali e, come tale, deve restare a disposizione di tutti gli elettori.
Una normativa tutt’altro che recente. Basti pensare all’articolo 110 del Titolo VII del Testo unico coordinato delle leggi per l’elezione della Camera, ad esempio, prevedeva una sanzione pecuniaria pari a 600 mila lire in caso di mancata restituzione della matita utilizzata per il voto. Una violazione altrettanto grave rispetto all’uso di telefoni cellulari in cabina elettorale o di altre infrazioni che il cittadino può ritrovarsi a commettere nell’esercizio del diritto di voto. Tutte punibili con sanzioni piuttosto ingenti, a seconda della circostanza e della natura della violazione.
Guai a portarsi via la matita ma non solo: quali sono le altre sanzioni alle urne
Attenzione, dunque, a recarsi alle urne con troppa leggerezza. L’elenco delle possibili violazioni è piuttosto nutrito e quasi nessuna di queste è punita in modo leggero. Dimenticarsi di restituire la matita è al 99% frutto di una distrazione, difficilmente punibile realmente con una sanzione pesante. Decisamente peggiore sarebbe presentarsi alle urne dimenticandosi di aver perso, sempre per ragioni piuttosto serie, di aver perso il diritto al voto. O, caso non migliore, assumendo una falsa identità. In questo caso, la punizione sarebbe decisamente più pesante, con possibile reclusione da tre a cinque anni e una multa da 258 a 1.291 euro. Per quanto riguarda la tessera elettorale, un uso indebito potrebbe costare da uno a tre anni di reclusione e una sanzione fino a 2.065 euro.
Da tempo è stato disposto il divieto di introdurre il telefono cellulare in cabina elettorale. Questo per assicurare la segretezza del voto. Il proprio smartphone, su richiesta del presidente del seggio elettorale, dovrà obbligatoriamente essere riposto fuori dalla cabina elettorale, così come ogni altro strumento in grado di fotografare o registrare immagini. Un divieto introdotto quasi quindici anni fa, con la legge 96 del 2008, tuttora in vigore. Qualora tale normativa fosse infranta, potrebbero scattare sanzioni pecuniarie fra 300 e 1.000 euro, oltre che un periodo di reclusione da tre a sei mesi. Votare è sì un diritto ma anche la lista dei doveri non è da sottovalutare.