Il dramma che in questi giorni riguarda i cittadini italiani è di quelli che forse mai avremmo immaginato di vivere. La crisi è profonda.
Le ultime settimane sono state le più terribili in merito alla crisi che sta letteralmente travolgendo le famiglie italiane, le imprese e tanti altri contesti. Oggi più che mai si è entrati in una sorta di vortice in cui ogni dinamica, ogni aspetto del quotidiano diventa dannoso e particolarmente ingestibile per i cittadini, la situazione nel prossimo futuro continuerà ad essere drammatica.
Nel corso delle ultime settimane abbiamo visto come i consumi degli italiani abbiano man mano raggiunto un prezzo troppo alto per potersi ritenere di fatto gestibili. I consumi quasi necessari, la spesa quotidiana, l’energia, tutti fattori che oggi più che mai stanno gravando in modo spaventoso sullo stesso bilancio delle famiglie e non solo. Coinvolte le imprese e tutte le attività presenti sul mercato. Questa crisi non risparmia nessuno, purtroppo.
In merito alla stessa situazione sono molte ormai le opinioni e le riflessioni. Si prova a capire come poterne uscire, in che modo affrontare l’escalation che in pochi mesi ha letteralmente portato al soffocamento l’economia italiana. Le cause, le conseguenze, la possibilità di contenere al massimo i disagi, sono tra i temi maggiormente trattati nei salotti televisivi ma non solo. Gli stessi cittadini si chiedono come poter vivere in certe condizioni.
Le elezioni politiche ormai alle porte impongono agli stessi sfidanti, candidati per i vari partiti che correranno il prossimo 25 settembre per contendersi un posto in Parlamento, di proporre delle soluzioni, di argomentare nel modo migliore gli interventi che intendono mettere in campo per uscire dall’attuale situazione. Una condizione che nessuno avrebbe immaginato di vivere soltanto pochi mesi fa. Una situazione che al momento non vede via d’uscita concrete.
La crisi ci sta sotterrando, cosi sarà drammatico: il parere di Francesco Pugliese, ad Conad
In merito alla questione, nel corso dell’ultima puntata del programma televisivo di La7, “DiMartedi”, condotto da Giovanni Floris, è intervenuto l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. Il suo contributo in merito alla crisi in atto è di quelli da prendere in forte considerazione considerata la posizione di Pugliese ed il contesto che professionalmente, di fatto, vive. Una posizione netta, che purtroppo non delinea uno scenario incoraggiante per il prossimo futuro.
“Eravamo partiti nel primo trimestre con un’inflazione dell’1,9% – ha ricordato Pugliese – nel secondo del 5%, nel terzo del 10% e probabilmente andremo verso il 15%. Questo è ciò che sta davvero avvenendo in termini di inflazione, poi anche dal punto di vista dei volumi siamo indietro: crescono solo le vendite nei discount, tutti gli altri sono in arretramento. Le uniche cose stabili sono i beni di primissima necessità, tutto il resto perde, non c’è nulla di positivo”.
Pugliese ha inoltre elencato una serie di prodotti che nonostante tutto continuano ad essere venduti in modo efficace. Si tratta di beni di prima necessità, prodotti alimentari e prodotti per bambini. Stiamo parlano quindi di ciò che è necessario, qualcosa che nonostante tutto anche a prezzi altissimi bisogna pur sempre acquistare. Il discorso insomma è più che mai drammatico, nel vero senso della parola, con i cittadini costretti a sacrifici enormi pur di provvedere all’acquisto del necessario. Una condizione, cosi come anticipato, inimmaginabile pochi mesi fa.
“Se guardiamo con attenzione – ha sottolineato Pugliese – notiamo che stiamo già vivendo un’economia di guerra. Le bollette di settembre ancora non le hanno viste a casa: se erano care quelle di agosto, figuriamoci quelle di settembre, che dovrebbero essere del 40% più alte. Il 70% dei lavoratori italiani ha uno stipendio inferiore ai 1.500 euro e dovrà decidere se mangiare o pagare la luce”. Il momento è critico, tutti vivono una difficoltà, chi più, chi meno. Il futuro immediato rischia di non essere incoraggiante. Occorrono soluzioni, prese di responsabilità, gesti forti.