La riduzione dell’energia elettrica nelle case è la strategia che la Commissione Europea sta valutando per ridurre i consumi e le spese.
Orari definiti per far partire gli elettrodomestici, per cucinare e accendere i riscaldamenti, l’inverno si prospetta più duro del previsto.
La Commissione Europea ha definito un pacchetto di misure per combattere il caro energia. Tra gli interventi in programma, una riduzione forzata dei consumi di elettricità nelle case private. Ciò significa che la potenza dei contatori verrà limitata in determinate fasce orarie escludendo la possibilità di avviare più elettrodomestici in contemporanea. Se il Consiglio UE dovesse approvare il pacchetto ideato dalla Commissione sarebbe compito, poi, di ogni Stato membro recepirlo e attuarlo. In Italia, con molta probabilità, tale compito spetterà al nuovo Governo che si insedierà dopo le elezioni del 25 settembre. Ma come avverrà questa presunta riduzione e quali saranno le conseguenze dal punto di vista pratico per i cittadini?
Meno energia elettrica nelle case degli italiani: cosa dovremo affrontare
L’idea è di applicare una riduzione del 5% nelle ore di punta in modo tale da tagliare i consumi di energia elettrica. Sarà compito dell’esecutivo stabilire le fasce orarie in cui arriverà meno energia nelle case degli italiani. Allo stesso tempo dovranno essere individuati i criteri di applicazione e la modulazione della potenza che verrà erogata.
Occorrerà tener conto di un aspetto molto importante. Tante famiglie hanno abbandonato il metano a favore delle pompe di calore. Queste senza il giusto supporto elettrico non saranno in grado di riscaldare l’ambiente, erogare acqua calda o accendere le piastre ad induzione. I contribuenti che per ridurre i consumi, risparmiare e salvare l’ambiente hanno svoltato verso il “green” si ritroveranno, così, penalizzati in diverse ore del giorno. Spetta al Governo garantire che queste famiglie possano godere dei beni primari come acqua e riscaldamento e possano cucinare.
Le possibili fasce orarie nella nostra penisola
La riduzione dovrà essere applicata nelle ore di picco della giornata. Secondo Terna – Rete Elettrica Nazionale, le ore di maggior consumo di energia elettrica nella giornata del 14 settembre sono state registrate tra le 9.00 e le 12.00 del mattino. Il picco massimo si è raggiunto intorno alle 11.15 con una potenza di 48,3 gigawatt.
In generale, durante i periodi più caldi i picchi si registrano tra le 9.00 e le 11.00 e tra le 16.00 e le 18.00 mentre in inverno le fasce sono più ampie a causa del fatto che fa buio prima.
Quali le conseguenza con una riduzione del 5% di energia elettrica
Una volta chiarito se il 5% riguarda la riduzione dei consumi oppure della potenza erogata nelle case si potranno definire correttamente le combinazioni tra elettrodomestici per non rischiare uno scatto del contatore. Se l’ipotesi di una riduzione di corrente del 5% fosse quella reale si tratterebbe di 0,15 kilowatt in meno su un massimo di 3,3 di potenza prevista per le utenze domestiche. In caso di percentuale più alta scatterebbero i problemi maggiori.
Bisogna tener conto, per esempio, che un forno consuma da solo 1 kilowatt al pari di un phon. Stessi consumi per il ferro da stiro, la lavatrice, la lavastoviglie mentre lo scaldabagno ha consumi più elevati. E poi ci sono l’aspirapolvere, le lampadine, le stufe elettriche, le cucine ad induzione.