La misura per eccellenza, ancora una modifica per provare a non bruciare tutto quanto fatto finora dagli italiani.
Una misura che ha subito colpito gli italiani, una delle migliori in assoluto secondo molti. La possibilità di ristrutturare soluzioni indipendenti e contesti condominiali, rimettendoci praticamente zero. Purtroppo però, come spesso accade nel nostro paese le cose sono andate per le lunghe complici i soliti giochetti messi in atto dai protagonisti in questione. Il tutto ora è in mano al Governo.
Quanto accaduto finora con la questione Superbonus 110% ha turbato non poco i cittadini italiani. Una misura secondo molti assolutamente perfetta che però rischia di scivolare, se non è già accaduto, sulla solita gestione all’italiana. Contesti specifici, le imprese su tutti che hanno letteralmente invaso il mercato provando a strappare quanti più cantieri possibili senza avere però la possibilità pratica di concludere i lavori entro i tempi previsti.
A questo punto la palla è finita in mano al Governo, cosi come in fase di concezione della stessa misura. Una situazione che si può definire più che assurda con il rischio di sciupare quanto fatto finora. Negli ultimi giorni la possibile proroga per la consegna del 30% concordato dei lavori sembrava potesse slittare al 31 dicembre, proprio per evitare danni irreversibili ai bilanci familiari degli italiani. A questo punto però, la scena sembra nuovamente essere cambiata.
Negli ultimi giorni un’intervista del sottosegretario all’Economia, Federico Freni sembra aver chiarito una volta per tutte la posizione del Governo, fino a prova contraria. Una posizione netta e decisa da parte di Freni che dal canto suo non sembra voler tutelare quanti finora hanno letteralmente truffato lo Stato con atteggiamenti poco consoni al livello di professionalità che invece in qualche modo di andrebbe a richiedere. Parole forti, insomma.
Superbonus, non tutto è perduto: “Niente condoni per chi ha truffato lo Stato”
Ne corso dell’intervista rilasciata al quotidiano il Messaggero, il sottosegretario Freni non ha utilizzato, infatti, mezzi termini: “Stiamo lavorando, insieme con il Parlamento, per trovare una soluzione che tuteli le imprese oneste (che sono la stragrande maggioranza), ma che non si traduca in un condono per chi ha truffato. Non possiamo accettare che chiudano migliaia di imprese per bene per colpa di pochi disonesti, ma allo steso tempo dobbiamo proteggere il Paese dalle migliaia di truffe che si sono registrate“.
A questo punto è opportuno da parte dello stesso esecutivo trovare una soluzione concreta rispetto a quanto accaduto fino a questo momento. Tutelare i cittadini onesti, sempre e comunque al di la delle posizioni che questi ricoprono all’interno delle dinamiche in questione. Riconsiderare i parametri utilizzati finora, questa la soluzione avanzata da Freni. La circolazione dei crediti oggi è bloccata e quindi è necessario provvedere a questa situazione.
Freni poi utilizza una immagine abbastanza chiara per descrivere l’attuale scenario: “Durante una rapina in banca non necessariamente la guardia giurata deve essere in combutta con i banditi, magari sta al suo posto, e viene legato e imbavagliato; certo che però se mentre i rapinatori entrano la guardia giurata sta al bar diventa un problema“. Il rischio concreto, in questa fase è quello di perdere ben 17 miliardi di euro. In sede di Governo i tentativi di mediazione tra Governo e Movimento 5 stelle sono abbastanza fitti.
Il decreto Aiuti Bis nei fatti resta una incognita, non è ancora chiaro cosa succederà e nel caso, in che modo. Si attende in questa sede una risposta precisa da parte dell’esecutivo. Una risposta che possa tutelare, cosi come anticipato tutte le parti in causa. Non è possibile sprecare tutto, questo è ben chiaro a tutti. Si aspetta l’azione del Governo nella speranza che tutto alla fine possa concludersi nel migliore dei modi.