La caldaia a pompa di calore geotermico rappresenta un compromesso ideale per il risparmio sul lungo periodo. Ma con un vincolo imprescindibile.
Non è la prima volta che ci si ritrova ad affrontare dei momenti di carovita. Mai come stavolta, però, è una somma di fattori a fare la differenza. Imponendo una seria riflessione sull’inverno che verrà.
In attesa del promesso provvedimento, l’unica vera strategia per ammortizzare i costi dell’energia appare semplice, per quanto probante. Usare cautela e oculatezza nell’uso di luce e (soprattutto) gas. Anche perché, ora come ora, l’unico vero piano confezionato è quello del razionamento domestico, ossia l’abbassamento di un grado della temperatura interna e la diminuzione delle ore di accensione dei riscaldamenti. In pratica, la vera flessione delle bollette dipenderà dalla sagacia degli utenti. E, probabilmente, nemmeno basterà per alleviare realmente, o comunque in modo sostanziale, il peso degli aumenti. Certo, una soluzione alternativa ci sarebbe. O meglio, una via parallela a quella della caldaia classica, volta a garantire un risparmio a lungo termine.
La caldaia a gas, infatti, rappresenta il metodo standard di gestione dei consumi, praticamente per tutti gli appartamenti. A meno che non si scelga la via del pellet ma questo è un altro discorso. Di caldaie ne esistono diverse, molte delle quali consentono un risparmio maggiore rispetto a quelle standard. Quelle a biomassa ad esempio, che come combustibile utilizza legno o altri derivati simili. Certo, sarebbe una buona soluzione ma solo a condizione di avere spazio sufficiente per conservare il combustibile, in questo caso la legna. Senza contare che non si tratta di un dispositivo autonomo ma bisognoso di un caricamento perlomeno ogni 6 ore.
La caldaia alternativa: ecco come risparmiare senza rinunciare allo strumento classico
A ogni modo, le alternative non mancano. Parlando di caldaie, un discreto successo sta ottenendo, recentemente, la pompa di calore geotermica, ossia un dispositivo di riscaldamento alimentato dall’energia del sottosuolo oppure dalle falde acquifere. In sostanza, il calore naturale viene utilizzato per le temperature domestiche. Un apporto decisivo potrebbe arrivare dall’impianto dei pannelli solari termici, volti a garantire il riscaldamento ma anche la produzione di acqua calda. Questo perché il sole, tramite i pannelli solari, aumenta in modo diretto la temperatura dell’acqua nel circuito di riscaldamento. Certo è che le soluzioni proposte richiedono un esborso piuttosto notevole e, per questo, la disposizione di agevolazioni diventa essenziale affinché la via della sostenibilità possa essere realmente seguita.
Anche perché, uno strumento come la caldaia a pompa di calore geotermica può essere inquadrata a tutti gli effetti nel quadro delle energie rinnovabili. E, soprattutto, garantisce risultati concreti in termini di risparmio economico e, parallelamente, una riduzione sensibile nell’utilizzo di combustibili fossili. A beneficiarne, quindi, sarebbe l’ambiente tramite l’abbassamento delle emissioni di anidride carbonica. Un risparmio che si protrarrebbe sul lungo periodo e che, per questo, andrebbe sì ad ammortizzare i costi ma solamente tramite il risparmio in bolletta. Le agevolazioni ci sono, anche con un limite di spesa piuttosto ampio: 54.545,45 euro per unità immobiliare per l’impianto di pannelli solari, con detrazione massima ammissibile pari a 60 mila euro. Con il vincolo delle condizioni atmosferiche. Non certo un dettaglio.