Abbassare il riscaldamento domestico sarà obbligatorio? Ecco cosa prevede realmente la normativa e chi (e se) effettua i controlli.
L’inverno sta arrivando, e non è semplicemente un modo per parafrasare Game of Thrones. E prima dell’inverno arriverà l’autunno, che porterà ai contribuenti un anticipo di quello che succederà.
I rincari in bolletta inizieranno già nel mese di ottobre, quando la stagione fredda, in teoria, sarà ancora lontana. E, per il momento, in attesa che si concretizzino le misure emergenziali in lavorazione (sempre che alla fine vengano varate sul serio), in vista della ripresa dell’attività del riscaldamento domestico si punta tutto sulla strategia di razionamento. Innanzitutto dal punto di vista dei gradi, da abbassare almeno a 18 rispetto ai 20 che tendenzialmente vengono utilizzati per le abitazioni private e per gli uffici. In secondo luogo, tramite la riduzione dell’orario di accensione, altra prerogativa che consentirà di ammortizzare in qualche modo il costo dei consumi.
Detto questo, c’è attesa per capire se il governo, negli ultimissimi giorni di carica, riuscirà effettivamente ad arrivare a dama con le nuove misure. Un decreto Aiuti ter, che appare sempre più difficile ogni giorno che passa. Per questo, in questa fase, tutto sembra lasciar presagire uno sforzo necessario, da parte dei consumatori, affinché almeno queste due regole vengano rispettate. E questo vale anche per gli uffici della Pubblica amministrazione e di alcune aziende, i primi ad applicare le restrizioni di contrasto al caro energia. Il regime di austerity, che potrà comunque contare sugli stoccaggi a disposizione dell’Italia, si adatta quindi al tempo di guerra. O meglio, agli umori della Russia sulla questione gas e sanzioni.
Riscaldamento, rispettare sempre i gradi: ecco come funzionano i controlli
C’è da capire se, in effetti, abbassare di un paio di gradi la temperatura domestica possa darci realmente una mano. C’è chi ne è convinto anche in seno alla comunità scientifica, sia in termini di risparmio che di salute. Per il resto, c’è la sensazione che le cose non saranno poi così semplici. Se non altro per le misure ulteriori che potrebbero essere breve di qui a breve, con il passaggio delle nuove strategie di consumo anche alle abitazioni private. Diciannove o diciotto gradi che siano, l’obiettivo è quello di stringere un po’ la cinghia in fatto di consumi e ridurre il costo delle bollette, aumentato dal rincaro della materia prima. Per quanto riguarda gli stoccaggi, l’obiettivo è il 90% del fabbisogno entro l’autunno, così da ridurre i sacrifici durante l’inverno.
A questo punto, tanto vale chiedersi se non rispettare le nuove strategie sul riscaldamento domestico possa comprometterci in qualche modo. E, di rimando, se vi sia qualche ente preposto al controllo dei nostri termostati, almeno per vie traverse. Cosa che avverrà in modo piuttosto semplice per gli uffici pubblici, nei quali sarà possibile controllare più agevolmente l’applicazione della normativa. Per quel che riguarda le abitazioni private, è probabile che gli unici controlli possano riguardare quelle con riscaldamento centralizzato. Nel qual caso, sarà premura degli amministratori di condominio verificare il rispetto della norma. Quasi sicuramente con controlli a campione. Per le abitazioni private, per il momento si è scelta la strada degli appelli. Niente sanzioni, almeno per ora.