L’assenza del chip sulle tessere sanitarie è ormai appurata ma le previsioni sui disagi che si creeranno hanno un fondo di verità oppure sono esagerate?
La tessera sanitaria non può essere utilizzata come Carta Nazionale dei Servizi se manca il microchip. Questa affermazione è corretta?
A causa della pandemia prima e del conflitto in Ucraina poi, la produzione di microchip è carente e le nuove tessere sanitarie potrebbero non essere dotate del sistema di riconoscimento. Mancano le forniture di neon, palladio e C4F6; le domande aumentano mentre l’offerta diminuisce con la conseguenza di dover privare i cittadini di un elemento importante. Non parliamo con riferimento unico alle tessere sanitarie. I semiconduttori servono anche per i Bancomat, le carte di credito e le carte di identità elettroniche. Un disagio generale, dunque, che in tanti annunciano come una catastrofe imminente per l’intera nazione. Ma qual è la verità?
Tessere sanitarie come CNS, l’origine del problema
L’assenza del microchip sulla tessera sanitaria comporterà difficoltà di accesso nei servizi telematici per chi utilizza il documento come Carta Nazionale dei Servizi. Questa la notizia che da qualche settimana arriva alle orecchie dei cittadini disegnando un quadro allarmistico esagerato.
La tessera sanitaria serve per prenotare visite mediche, certificare il diritto alle prestazioni del SSN, acquistare farmaci in convenzione e certificare il diritto di assistenza sanitaria nell’Unione Europea. In più, la TS incorpora un ulteriore servizio, quello di Carta Nazionale dei Servizi. Inglobando i certificati digitali completi di codice fiscale del titolare permette di accedere a diversi servizi della Pubblica Amministrazione. La CNS rappresenta, infatti, una credenziale digitale al pari dello SPID e della Carta Elettronica di Identità. Per utilizzare la TS come CNS – servizio del tutto facoltativo – il titolare dovrà inviare richiesta di attivazione della Carta recandosi presso gli Uffici territoriali di competenza e dotandosi di PIN e PUK.
Se la CNS è facoltativa quando nasce il disagio?
L’attivazione della Tessera Sanitaria come Carta Nazionale dei Servizi è facoltativa e non indispensabile come invece lo è lo SPID. Ci si domanda, dunque, da dove nasce la preoccupazione allarmistica delle ultime settimane. Il problema è particolarmente sentito nelle Regioni, come la Lombardia e la Toscana, in cui è stata consegnata ai cittadini una Carta Regionale dei Servizi basata sulla tecnologia CNS da utilizzare in via esclusiva per accedere ai servizi online di prenotazione visite, per acquistare farmaci e così via.
Ora, se la nuova tessera non avrà il microchip e, dunque, non potrà essere utilizzata come CNS come accederanno al sistema sanitario i residenti nelle Regioni altamente tecnologiche? Le alternative ci sono e i disagi saranno minimi. I sistemi di prenotazione delle visite online accettano anche SPID o CIE oppure i codici della tessera.
Per quanto riguarda i sistemi di gestione della raccolta differenziata dei Comuni che utilizzano solamente la CNS come sistema di identificazione saranno al più presto aggiornati per consentire un accesso differente. Infine, è concessa la proroga della tessera sanitaria con microchip in scadenza per continuare ad utilizzarla fino a 31 dicembre 2023.