Per anni ci hanno ripetuto che il sale nell’acqua della pasta va messo dopo l’ebollizione, per non allungare i tempi: ma è davvero così?
Mettere il sale nell’acqua della pasta è un gesto quotidiano, soprattutto per noi italiani. Ma qual è il momento giusto in cui bisogna salare l’acqua?
Aggiungere il sale nell’acqua in cui andrà cotta la pasta aumenta il tempo di ebollizione. Per questo motivo, ci hanno ripetuto per anni, che, per evitare un inutile spreco di gas, il sale andrebbe inserito una volta raggiunti i 100°C.
Tra l’altro il tema del risparmio del gas è più attuale che mai e, dunque, è giusto chiedersi quanto possa essere conveniente ricordare la regola del sale nella acqua della pasta.
Sale nell’acqua della pasta: la risposta che non ti aspetti
Il sale ha delle proprietà fisiche che rallentano i tempi di cottura degli alimenti, chiedendo un maggiore dispendio di energia. In questo periodo storico, in cui il Governo chiede ai suoi cittadini di ridurre i gradi del termostato, può risultare davvero efficace conoscere la regola del sale.
Dunque la domanda è: quando va aggiunto il sale nell’acqua di cottura della pasta?
Aggiungere il sale nell’acqua di cottura della pasta diminuisce la tensione di vapore. Ciò vuol dire che aumenta il tempo di ebollizione e, dunque, è necessaria una maggiore quantità di energia per far bollire l’acqua. In sostanza, tutto ciò si traduce nella necessità, per l’acqua, di raggiungere una temperatura più alta per poter bollire.
Ora cerchiamo di capire se effettivamente questo incremento di temperatura è significativo oppure no.
Per aumentare di un grado la temperatura di ebollizione (101°C) servono circa 250 g di sale in 4 litri di acqua. Si tratta di una quantità notevole, ben lontana dai consumi di sale di una persona media.
Generalmente, infatti, le persone aggiungono circa un decimo della cifra sopraindicata. Di conseguenza, anche la variazione di temperatura generata dall’aggiunta di sale subisce lo stesso incremento.
In pratica, la temperatura che l’acqua della pasta deve raggiungere per entrare in ebollizione, dopo l’aggiunta di sale, è pari a 100,1°C. Si tratta di una differenza di temperatura davvero irrisoria che non produce un significativo incremento del consumo di gas o energia.
Pertanto possiamo concludere, rispondendo alla domanda inziale, dicendo che aggiungere il sale nell’acqua della pasta, prima o dopo l’ebollizione, non produce alcuna significativa differenza nei tempi e dei consumi.
Semmai un’importante abitudine, che serve a ridurre i tempi di ebollizione, riguarda l’uso del coperchio sulla pentola.