Buone notizie per molti lavoratori che, in possesso di determinati requisiti, potranno uscire dal mondo del lavoro all’età di 62 anni. Ecco chi ne ha diritto.
Uscire dal mondo del lavoro all’età di 62 anni per queste categorie di lavoratori è possibile. Ma chi ne ha diritto e quali sono i requisiti richiesti? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Il lavoro nobilita l’uomo, consentendo di attingere a quella fonte di reddito necessaria per poter pagare i vari e beni e servizi grazie ai quali poter soddisfare le varie esigenze famigliari. Allo stesso tempo non si può negare come i tanti impegni e scadenze da rispettare portino spesso a dover fare i conti con un bel po’ di situazioni problematiche. Non crea stupore, pertanto, il fatto che siano in tanti a non vedere l’ora di poter andare finalmente in pensione.
Quest’ultima, d’altronde, è un traguardo molto importante della nostra vita, soprattutto considerando che viene raggiunto dopo aver passato buona parte della propria esistenza lavorare. Proprio soffermandosi su tale trattamento economico, pertanto, interesserà sapere che giungono buone notizie per molti lavoratori che, in possesso di determinati requisiti, potranno uscire dal mondo del lavoro all’età di 62 anni. Ma chi ne ha diritto? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Pensione, uscire dal mondo del lavoro a 62 anni nel 2022 è possibile: tutto quello che c’è da sapere
Abbiamo già avuto modo di vedere assieme come siano in molti a chiedersi se, in base alla normativa vigente, sia possibile uscire prima dal mondo del lavoro in caso di malattia. Sempre soffermandosi su tale trattamento economico, invece, oggi vedremo assieme quali categorie di lavoratori potranno uscire dal mondo del lavoro a 62 anni nel 2022, ovviamente purché in possesso di determinati requisiti. Ma di chi si tratta?
Ebbene, come riportato anche su Informazione Oggi, a poter andare in pensione all’età di 62 anni sono coloro che svolgono attività usuranti. Quest’ultime, è bene sottolineare, non sono da confondere con le attività gravose che danno diritto all’APE Sociale. A tal proposito, pertanto, ricordiamo che tra i lavori usuranti si annoverano i palombari, i lavoratori nelle cave o nelle miniere.
Ma non solo, tra le altre categorie lavorative interessate si citano le guardie giurate particolari che lavorano con turni notturni. In realtà, sempre come sottolineato su Informazione Oggi, la normativa non cita esplicitamente tale categoria nella lista dei lavori usuranti o gravosi. Tuttavia il fatto di lavorare di notte può senz’ombra di dubbio contribuire a facilitare l’uscita anticipata dal mondo del lavoro.
Pensione, uscire dal mondo del lavoro a 62 anni nel 2022 è possibile: occhio ai requisiti
In base alla normativa vigente, infatti, chi lavora di notte può accedere al trattamento pensionistico all’età di 61 anni e sette mesi. Si tratta, in pratica, della pensione in regime usurante e ne possono usufruire coloro che svolgono la propria attività tra le ore 24 e le ore 5 del mattino.
Questo a patto che il lavoro notturno sia stato svolto per almeno sette anni negli ultimi dieci anni oppure per la metà della vita lavorativa. Oltre a tale requisito, i soggetti interessati devono aver maturato almeno 35 anni di contributi, raggiungendo in questo modo Quota 97,6.
I lavoratori che svolgono lavori usuranti, quindi, potranno andare in pensione nel 2022 all’età di 61 anni e 7 mesi se lavorano di notte tutto l’anno o per un numero di giornate superiori o pari a 78 all’anno. L’accesso a tale trattamento pensionistico sale all’età di 62 anni e sette mesi per chi registra un numero di giornate lavorative, ovviamente notturne, che vanno da 72 a 77.
Se le giornate sono comprese tra 64 e 71, invece, è possibile andare in pensione all’età di 63 anni e 7 mesi. Nel caso in cui si tratti di lavoratori autonomi, inoltre, è bene ricordare che bisogna considerare un anno in più per andare in pensione per ogni casistica poc’anzi citata.