Sono in arrivo novità per il Fisco, o meglio per chi deve pagare tasse e contributi. Ecco la “sorpresa” che ci aspetta al rientro dalle vacanze.
A voler essere precisi, è dal 4 settembre che partiranno le nuove regole per pagare. Ma siccome è domenica, la “mazzata” avrà i suoi primi effetti a partire dal 5 settembre.
Per alcuni italiani il rientro dalle ferie sarà particolarmente amaro. Già il mese è colmo di scadenze fiscali e di spese per il rientro a scuola. Chi ha figli sa bene che per la “dotazione scolastica” se ne vanno almeno 500 Euro per ognuno. Ciò verrà sommato agli ulteriori aumenti in bolletta, per Gas e Luce, che già stanno pesando nelle tasche di tutti, cittadini e imprese.
I benefici di cui avevano “goduto” per compensare i disagi dati dalla pandemia, stanno per arrivare al loro termine. Tra questi, troviamo la tempistica per pagare le cartelle esattoriali. Causa Covid, infatti, i cittadini avevano più tempo per regolarizzare i debiti. Ovvero 60 giorni. Dalla prossima settimana, dunque, le vecchie regole saranno ripristinate. E gli italiani dovranno mettere mano al portafogli con più solerzia. Ecco i dettagli.
Dal 5 settembre cambia tutto per il Fisco, ecco cosa succederà ai contribuenti
Il “ritorno alla normalità”, per alcuni, non sarà poi così positivo. Per ora abbiamo beneficiato di un parziale addio alle mascherine e di più libertà di movimento. I contagi, va beh, continuano a salire così come il numero di decessi, stando a quanto riportato quotidianamente dai canali di informazione. Ma l’emergenza sanitaria è ufficialmente terminata. Con essa, dunque, anche i “benefit” che erano stati concessi dal Governo.
Il che è ovviamente corretto, se non fosse che subito dopo la pandemia ci siamo ritrovati con una guerra che sta scombussolando i mercati. E a pagarne il prezzo, come al solito, sono le persone. Sia in termini di sofferenza che in termini economici.
Il cambiamento in arrivo per quanto riguarda il Fisco è solamente l’ultimo dei “colpi” assestati a un popolo che già soffre molto, economicamente parlando appunto. E i disagi, secondo le stime, riguardano una platea di circa 16 milioni di italiani. Che hanno in qualche modo una pendenza da onorare. Un quarto della popolazione, in pratica. E già solo questo numero dovrebbe far riflettere. Gli attori politici in primis, che sono al momento impegnati nella campagna elettorale.
Fatto sta che dal 5 settembre le cose cambiano. Come spiegato dettagliatamente in un articolo di Libero quotidiano, “la regolarizzazione delle comunicazioni relative ai controlli automatici sull’Irpef e sull’Iva deve avvenire entro 30 giorni dal ricevimento della prima comunicazione o di quella definitiva emessa a seguito della eventuale rideterminazione delle somme a debito. E non più entro 60 giorni come è stato stabilito dal governo a metà maggio.”
Un dimezzamento netto delle tempistiche che arriva in un momento già difficile, insomma. Sono previste “agevolazioni” per chi provvede subito al pagamento, come una riduzione degli interessi. “La sanzione applicabile in caso di omesso o tardivo pagamento di imposte è pari al 30% ma viene dimezzata se il versamento è effettuato con un ritardo non superiore a 90 giorni. Se si effettua il pagamento con ritardo inferiore a 15 giorni la sanzione è ulteriormente ridotta all’1% per ciascun giorno di ritardo.”
Non resta che frugare nel portafogli e pagare quanto è dovuto.