Se qualcuno ancora non possiede lo Spid, le strade alternative per la verifica del proprio cassetto fiscale non mancano. Una in particolare.
Da quando è stato introdotto in modo praticamente obbligatorio, lo Spid ha sostituito buona parte delle incombenze che, fino a poco tempo fa, erano necessarie per il disbrigo di alcune pratiche.
Una comodità, senza dubbio, visto che ha permesso di eliminare qualche coda negli uffici della Pubblica amministrazione. Sta di fatto che, con la digitalizzazione della propria identità, il cassetto fiscale di riferimento è diventato accessibile quasi esclusivamente tramite gli accessi Spid. Oppure via Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei Servizi (Cns). Quasi perché, in realtà, delle vie alternative ci sarebbero. Già nella sua concezione, il sistema di identità digitale ha cercato di guardare anche alle generazioni più anziane, per le quali avrebbe potuto risultare difficile adeguarsi rapidamente alle nuove tecnologie. Per lo Spid, ad esempio, figura la possibilità di delega a terzi (magari un parente) affinché svolga le pratiche al proprio posto.
Quando si tratta di pensione però, con la necessità magari di verificare il proprio cedolino, una certa dimestichezza con le tecnologie più recenti potrebbe essere utile. Tuttavia, tanto per lasciare aperte tutte le porte, va ricordato che lo Spid (o Cie e Cns) non rappresenta il solo e unico modo per accedere al proprio profilo persone dell’Istituto di Previdenza Sociale. E verificare le informazioni inerenti alla propria pensione. Chiaramente, il sistema di identità digitale è stato pensato per favorire i contribuenti. Nell’ottica sia di una semplificazione delle procedure che di una maggiore rapidità di assolvimento dei propri doveri fiscali. Qualche via alternativa però è rimasta.
Uno dei punti forti dello Spid è la rapidità del suo ottenimento. E, naturalmente, la varietà di uffici che ne consentono l’utilizzo. Del resto, lo stesso Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha puntato sullo Spid (e correlati) come uno strumento di semplificazione, così da convogliare maggiori risorse in altri settori. Oggi come oggi, è decisamente difficile che qualcuno ancora non possieda il proprio profilo d’identità digitale ma, chiaramente, le eccezioni non mancano mai. Per chi fa parte della categoria, considerando che li Pin per l’accesso al profilo Inps è stato ormai dismesso quasi un anno fa (ottobre 2021), il campo delle opportunità alternative allo Spid si restringe in modo sensibile. Eppure, uno strumento piuttosto utile è quello di cui parlavamo all’inizio.
La delega, infatti, rappresenta l’alternativa migliore per chi è poco avvezzo alla tecnologia. Una possibilità concessa dall’Inps stesso, che permette al titolare della pensione di autorizzare una terza persona alla verifica della propria area MyInps. Per far questo, il titolare della delega dovrà essere in possesso sia dell’identità digitale che di un documento apposito sottoscritto dal delegante. Il quale consentirà di accedere ai vari cassetti fiscali del pensionato. Altrimenti, se l’adeguamento alla digitalizzazione non è un problema ma lo Spid non è ancora in nostro possesso, la via della Cie o della Cns saranno sempre disponibili. Non che cambi molto. Le uniche differenze saranno i codici Pin e Puk nel primo caso e il bisogno di un lettore smart card nel secondo.