Occhio alle tasse e imposte da pagare sul conto corrente: per quale importo conviene aprirlo? La risposta non è scontata.
A partire dalle tasse passando per i costi di gestione, sono in molti a chiedersi per quale importo sia effettivamente conveniente aprire un conto corrente. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
I soldi non sono sinonimo di felicità ma aiutano, senz’ombra di dubbio, a trovare una valida soluzione a un bel po’ questioni. A partire dal cibo fino ad arrivare alle bollette di luce e gas, in effetti, sono davvero innumerevoli le volte in cui ci ritroviamo a dover sborsare del denaro. Data l’importanza di quest’ultimo, pertanto, non crea stupore il fatto che in molti prestino un occhio di riguardo al mondo del risparmio.
Proprio in tale ambito, in effetti, sono in molti a chiedersi per quale importo risulti davvero conveniente aprire un conto corrente. Questo fermo restando le varie tasse e imposte che finiscono inevitabilmente per erodere i nostri risparmi. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Abbiamo già avuto modo di vedere assieme che lasciare i propri soldi fermi sul conto corrente può rivelarsi spesso controproducente per via dei costi e dei rischi derivanti. Proprio soffermandosi su quest’ultimi, in effetti, non stupisce che siano in molti a chiedersi se e per quale importo risulti effettivamente conveniente aprire un conto corrente.
Ebbene, in tale ambito non passa di certo inosservato il fatto di come i tassi di interessi siano ormai prossimi allo zero, tanto da rendere spesso poco conveniente l’apertura di un conto corrente. Questo soprattutto considerando i tanti costi con cui dall’altro canto ci si ritrova dover fare i conti e che spesso finiscono per risultare maggiori rispetto agli interessi stessi.
A tal proposito, inoltre, possiamo distinguere costi fissi e costi variabili. Tra i primi ad esempio si annoverano il canone annuo, quelli inerenti le carte di pagamento o le spese per l’invio delle comunicazioni. Per quanto concerne quelli variabili, invece, come è facile intuire, possono risultare alquanto differenti da un soggetto all’altro, in base alla tipologia e al numero di operazioni. Ne sono un chiaro esempio le commissioni per l’esecuzione dei singoli servizi oppure per il prelievo di denaro con carta.
Allo stesso tempo è bene sottolineare che ogni istituto di credito presenta delle offerte proprie, con tanto di costi e servizi. Ne consegue che le condizioni disponibili presso una banca possono non essere presenti in un’altra e viceversa. Basti pensare ad alcune banche che, ad esempio, offrono la possibilità, almeno per un certo periodo di tempo, di non pagare l’imposta di bollo.
Quest’ultima, ricordiamo, deve essere pagata nel caso in cui il valore medio di giacenza risulti superiore a 5 mila euro. Per quanto concerne l’importo, invece, è pari a 34,20 euro all’anno per le persone fisiche e 100 euro per le persone giuridiche. Un prelievo di denaro forzoso che se non effettuato permette, ovviamente, di risparmiare un bel po’ di soldi.
Proprio per questo motivo, prima di aprire un conto corrente, si consiglia di visionare le varie condizioni messe a disposizione dalle banche in modo tale da poter optare per la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Ma qual è quindi l’importo per cui risulta davvero conveniente aprire un conto corrente?
Ebbene, come è facile immaginare non è possibile stabilire a priori un importo. L’importante è che la somma depositata sul conto risulti maggiore di tutte le spese fisse, volgendo allo stesso tempo un occhio di riguardo ai costi variabili. Soltanto se si hanno più soldi dei costi da sostenere, ovviamente, conviene aprire un conto corrente. In caso contrario meglio evitare.