Il telefono fisso esiste ancora e sono tanti coloro che lo usano. Perlopiù i più grandi di età ma non solo loro. Anche se la funzione è leggermente cambiata.
Alcuni particolari strumenti hanno gradualmente lasciato il posto a innovazioni tecnologiche più sofisticate. Basti pensare ai computer, diventati da macchine di grosse dimensioni a dispositivi praticamente a prova di tasca.
Per non parlare poi del telefono, che ha da tempo detto addio ai fili per trasferirsi in un apparecchio di dimensioni contenute, utile forse più a svolgere le mansioni del nostro pc che non quelle classiche dello strumento di conversazione diretta. Fare e ricevere chiamate naturalmente. Cosa che, naturalmente, si continua a fare ma è chiaro che, negli anni, ai vari smartphone, iPhone e quant’altro si chiede più che altro di essere performanti in termini di rete internet, giga, navigazione, applicazioni e chi più ne ha più ne metta. Eppure non sono poi così lontani i tempi in cui il web era sì alla portata, ma solo attraverso il cavo telefonico. Staccare la famigerata spina tondeggiante a tre chiavi e inserire quello della connessione, stando attenti a non sforare troppo con il minutaggio.
Roba di vent’anni fa più o meno. Eppure, quasi un secolo in termini di innovazione. Parliamoci chiaro: chi ha ancora il telefono in casa? Anche solo un cordless. I cellulari hanno soppiantato in tutto e per tutto le funzioni dell’apparecchio domestico, trasferendo al telefono fisso la funzione di oggetto d’altri tempi. Ma attenzione a non sottovalutarlo. Una fetta considerevole di utenti si appoggia ancora al telefono fisso nella propria abitazione (addirittura il 61% degli italiani) e, di rimando, possiede una tariffa il più delle volte abbinata all’abbonamento internet. E, chiaramente, non si parla solo delle case delle nonne.
Telefono fisso, l’indagine: quanti italiani lo usano e come
Una recente indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat, ha individuato addirittura 26,5 milioni di italiani in possesso di un telefono fisso in casa. Anche se, per paradosso, con una funzione diversa rispetto a quella che ci si aspetterebbe. Come spiegato dal managing director utilities di Facile.it, Mario Rasimelli, il 41% dei “nostalgici” non possiede un telefono per uso diretto ma solo per necessità, o meglio, per casi di emergenza. Per il resto, un 28% affida il proprio numero domestico a un ventaglio limitatissimo di persone, le uniche in grado di reperire l’utente qualora lo smartphone non funzioni. Nondimeno, l’intenzione è anche quella di tutelare sé stessi dal marketing selvaggio che, perlopiù, batte il martello sui numeri di cellulare. Anche se il nuovo Registro delle opposizioni è intervenuto a tutela in questo senso.
Un dato che forse non sorprenderà è legato alla presenza del telefono fisso nelle abitazioni degli over 65. In misura maggiore rispetto a tutti gli altri utenti (78%). Interessante anche il dato territoriale: i residenti del Sud e delle isole hanno mantenuto una certa affettività con tale dispositivo, ricoprendo addirittura il 64% del totale degli utenti. Chi ha scelto di rinunciare al filo, nel 59% dei casi lo ha fatto per ragioni economiche, mentre nel 45% per rimpiazzarlo con il cellulare. Appena il 19% ha operato una scelta simile per fermare chiamate da parte dei call center. D’altronde, anche su smartphone non si sfugge. O meglio, non si sfuggiva.