Uno dei fenomeni maggiormente evidenziatisi negli ultimi anni. La ricerca spasmodica del supermercato discount.
Fenomeno, certo, ma in moti casi anche vera e propria esigenza, necessità di non spendere troppo per la spesa quotidiana. Ecco come nasce, nel nostro, paese, ma chiaramente anche altrove il legame tra il cittadino ed il supermercato discount. Nel nostro paese nei primi anni novanta il fenomeno invase in qualche modo le abitudini dei cittadini per poi scomparire e riprendere un po’ di anni dopo.
La scelta di fare la propria spesa presso un supermercato discount spesso è motivo di confronto anche a volte acceso tra cittadini. In alcuni casi si pensa che la qualità dei prodotti risulti essere più che scadente, di conseguenza i prezzi bassi nascerebbero fondamentalmente da quello. In altri casi invece si fa risalire il prezzo basso alla non pubblicizzazione del marchio in questione, dinamica che in qualche modo non ne farebbe di conseguenza lievitare il prezzo.
In entrambi i casi insomma le ragioni possono essere ritenute valide, condivisibili o meno, ma in fin dei conti resta il fatto che ognuno può pensare di spendere i propri soldi, pochi o tanti che siano nel modo che preferisce. Che si tratti di prodotti scadenti o poco pubblicizzati restano valutazioni in qualche modo accessorie che di certo possono influenzare o meno ma che lasciano il tempo che trovano rispetto ad una scelta precedente già dichiarata con decisione.
Tanto amati e ricercati dagli italiani: la lista dei migliori supermercati discount nel nostro paese
L’idea di stilare una lista dei migliori supermercati discount presenti nel nostro paese è venuta alla nota piattaforma Altroconsumo. Nel caso specifico si è passati al vaglio delle risposte fornite ad una sorta di sondaggio da oltre 9mila soci. Il questionario on line prevedeva quesiti sui posti dove è meglio fare la spesa di questi tempi, trovare prezzi più bassi e via dicendo. I risultati hanno fatto emergere un quadro della situazione abbastanza delineato. Tra i marchi presenti sul territorio italiano quello che consente di riscontrare un più alto margine di risparmio troviamo Aldi.
La classifica dei discount più economici e convenienti quindi per i cittadini risulta essere in conclusione la seguente:
- Aldi
- Eurospin
- Prix
- Tuodì
- MD Discount
- DPiù
- Lidl
- In’s
- Penny Market
- Todis
Quinto posto per Md, uno dei marchi discount sicuramente più noti nel nostro paese. Marchio che detiene al momento il 15% della quota di mercato di settore, chiaramente facendo riferimento all’ambito discount. L’azienda fu fondata a Gricignano d’Aversa nel 1994 da Patrizio Podini. 800 punti vendita distribuiti in 19 regioni italiane, 7 mila dipendenti e un fatturato di 2,75 miliardi nel 2019. Del 2017, poi, la fusione con i supermercati a marchio Ld.
I criteri della ricerca, cosi come specificato da Altroconsumo hanno preso in considerazione “la spesa minima in assoluto, cioè fatta scegliendo i prodotti più economici presenti sullo scaffale”. 125 diverse categorie di prodotti analizzati ed utilizzati come campione. Secondo un report di Mediobanca negli ultimi 15 anni gli italiani hanno totalmente stravolto il proprio modo di fare la spesa. Ad incidere fortemente sulla cosa è stata anche la crisi degli ipermercati che hanno perso il 6% delle quote complessive, passando dal 32,6% nel 2007 al 26,5% del 2021.
Aumentata invece la presenza di quelli che sono considerati hard discount rispetto ai precedenti 15 anni con una crescita del 150% pari al 21,7% del mercato. Prezzi bassi e proposta di prodotti a marchio proprio l’arma vincente di questi nuovi contesti commerciali.
Il successo di questa formula è legata ai prezzi molto più bassi rispetto alle altre strutture, una strategia resa possibile proponendo ai clienti modo prevalente prodotti con il proprio marchio. Il boom di nuove aperture ha chiaramente origine anche da questa dinamica. I supermercati classici però in ogni caso continuano a mantenere una fetta rilevante del mercato, il 43,1% nel 2021.
Il classico negozio a libero servizio resta in coda con un dimezzamento sostanziale della quota di mercato passata dal 15,9 all’8,67%. Una immagine affidabile e sincera dell’attuale situazione italiana.