Ritirate confezioni di wurstel dagli scaffali dei supermercati. Attenzione a non consumare il prodotto, il Ministero della Salute lancia l’allerta.
Nuovo richiamo alimentare nella giornata del 10 agosto 2022. Entra nella lista nera dei prodotti ritirati un marchio di wurstel.
I prodotti contaminati intercettati dai controlli del Ministero della Salute sono numerosi. Ogni mese – spesso ogni settimana – la lista dei richiami alimentari diventa più lunga con l’aggiunta di ritiri dalle cause più svariate. Ossido di etilene, salmonella, escherichia coli, frammenti di vetro, allergeni non dichiarati. La salute dei consumatori è a rischio e deve essere tutelata. Per questo motivo è importante restare costantemente aggiornati sulle allerte lanciate dal Ministero e comunicate tempestivamente sul portale ufficiale. Conoscendo i prodotti incriminati si potrà evitarne l’assunzione e allontanare il rischio di problemi di salute. Un ultimo richiamo risale allo scorso 10 agosto e interessa un noto marchio di wurstel.
Wurstel ritirati dal mercato, marchio e lotto incriminato
Il Ministero della Salute ha comunicato il richiamo di un lotto di wurstel di puro suino a marchio Conad. Causa del ritiro la possibile presenza di frammenti di plastica all’interno. Il marchio indentificato dello stabilimento è IT 328L CE prodotto da Grandi salumifici italiani Spa con sede in Via Coste 49 a Chiusa, in provincia di Bolzano. Il numero del lotto incriminato è 201022 che coincide con la data di scadenza, il 20 ottobre 2022. Le confezioni ritirare dagli scaffali dei supermercati sono quelle da 250 grammi con due wurstel all’interno.
L’avvertenza del Ministero della Salute è di non consumare il prodotto e di riportarlo presso il punto vendita di acquisto per ottenere il rimborso. Non sarà necessario presentare lo scontrino.
Plastica negli alimenti, un problema più frequente di quanto si possa pensare
I consumatori sono esposti alle microplastiche più frequentemente di quanto si possa pensare. Frammenti del materiale sono stati trovati nell’acqua, in bottiglia e nell’acqua del rubinetto nonché nei pesci. Gettare plastica nel mare significa darla in pasto ai pesci e, di conseguenza, ai consumatori stessi. Il problema non è la plastica presente nel tratto gastrointestinale dell’animale dato parliamo di una parte non commestibile ma dei residui degli additivi chimici del materiale accumulati nei tessuti adiposi, la parte commestibile.
Le conseguenze dell’esposizione alle microplastiche si riflettono sulla salute delle persone. Le sostanze chimiche presenti nel materiale, infatti, causano problemi endocrinologi e riproduttivi come l’infertilità e gli squilibri ormonali. Attenzione, dunque, ai prodotti che si portano in tavola.