Quattro milioni di correntisti si trovano nei guai per l’impossibilità di accedere ad uno sportello bancario. Scatta l’allarme da parte della Fabi.
In dieci anni sono sparite un terzo delle filiali degli istituti di credito. Milioni di cittadini vivono in città senza banche e senza sportelli ATM e le previsioni non sono rosee.
La notizia non deve sconvolgere perché l’accento sulla lotta al contante è stato posto da parecchi mesi. Lo dimostrano i controlli sempre più stringenti del Fisco, l’introduzione delle sanzioni per chi viola l’obbligo del POS, la necessità di effettuare tutti i pagamento con mezzi elettronici per accedere a Bonus e agevolazioni. Per sconfiggere l’evasione fiscale dilagante nella nostra penisola, il Governo ha deciso di mettere da parte i contanti con l’obiettivo di diminuirne nettamente la circolazione in pochi anni. Come si è tradotto al momento questo intento? Tante filiali chiudono, gli sportelli ATM spariscono mentre l’e-banking fatica a radicarsi in Italia. Solo il 45% dei clienti degli istituti di credito utilizzo i canali digitali contro il 65% e il 72% di Spagna e Francia. E questo è un problema.
Il 7% della popolazione italiana, circa 4 milioni di cittadini residenti in 3.062 Comuni non hanno filiali bancarie presenti nel territorio. Si tratta principalmente di paesini montani e periferici come Pedesina e Monterone rispettivamente in provincia di Sondrio e Lecco ma non mancano realtà più grandi senza più banche. Nello specifico, tredici Comuni al di sopra dei 10 mila abitanti vivono questa situazione allarmante, dieci dei quali in Campania (700 mila cittadini). Altre regioni interessate sono la Calabria (500 mila cittadini) e il Molise (37% della popolazione). Le percentuali sono basse, invece, in Toscana, Emilia Romagna e nelle regioni del Nord Italia.
La carenza di banche non è dovuta solamente alla necessità di relegare il contante ad un ruolo secondario. Secondo la Fabi complici dei problemi per i correntisti sono l’arretramento del sistema-banca in Italia, le crisi istituzionali che si sono succedute nel corso degli anni, le tensioni economiche internazionali e le razionalizzazioni imposte alle società finanziarie. La riduzione delle filiali è iniziata 10 anni fa (- 34,16%) ma è stata accelerata dalla pandemia (-7,79% tra il 2020 e il 2021). Tra il 2012 e il 2021 i dipendenti bancari sono passati da 315.238 a 269.625.
La Fabi indica come possibile conseguenza dell’assenza degli sportelli bancari la perdita di un ruolo importante rivestito dalle filiali bancarie nelle comunità economiche, sociali e imprenditoriali dei diversi territori. La mancanza in centri di piccola e media grandezza, infatti, comporta l’allontanamento di correntisti privati e imprese dal circuito legale del credito e della finanza.
Altra conseguenza descritta da Sileoni, presidente della Fabi, l’aumento delle attività legali connesso alla chiusura degli sportelli e alla scarsa digitalizzazione. Anziani e abitanti del sud Italia sono maggiormente a rischio. Per cercare di arginare i problemi evidenziati urge una spinta maggiore alla digitalizzazione e all’e-banking con aiuto per chi è tecnologicamente meno intraprendente. Devono intervenire infine sia le banche stesse con prestiti e mutui legati all’economia reale sia lo Stato con interventi di ripresa per l’Italia. Il futuro si potrà affrontare con lo sviluppo sano della nostra penisola, dopodiché la desertificazione bancaria non spaventerà più.