Tempi duri per i cittadini italiani, non si fa per ripeterlo. Purtroppo, al momento la situazione è davvero questa.
Uno dei momenti più difficili forse degli ultimi decenni. Una simile condizioni probabilmente non la si viveva da un bel po’. Oggi, la crisi sta letteralmente spazzando via le certezze dei cittadini, tra incertezze, dubbi e situazioni sempre più particolari da gestire. Il tutto potrebbe portare a situazioni al limite del drammatico in molti più casi di quanto si possa pensare.
In questo momento storico ai limiti del drammatico, sono milioni i cittadini realmente in difficoltà che potrebbero da un momento all’altro avere bisogno di fermarsi e capire come andare avanti per continuare a vivere decorosamente. Le difficoltà arrivano su tutti i fronti, dalla spesa quotidiana agli impegni mensili, il pagamento delle bollette, delle varie scadenze, tutto insomma può portare i cittadini verso situazioni di estrema difficoltà.
Il rischio per i cittadini è mancare i pagamenti anche delle bollette delle varie utenze, quello certo sarebbe un bel guaio. Luce, gas, acqua. Sappiamo quanto è facile di questi tempi mandare indietro ad esempio il pagamento della tassa di circolazione, rischiando la mora o addirittura un fermo amministrativo o il pignoramento dei beni. La stessa cosa, certo può succedere ad esempio con la bolletta della luce, oppure dell’acqua. Spesso gli italiani si chiedono cosa possa succedere in questi casi.
La paura più grande è quella di vedersi sospendere il servizio idrico. Questo passaggio spesso non è molto chiaro ai cittadini che spesso in seguito a problematiche dovute a situazioni di particolari ristrettezze temono una simile dinamica. La realtà dei fatti è ben diversa. Il rischio di vedersi staccato il servizio esiste, certo, ma non subito, bisogna arrivare, per cosi dire ad una determinata condizione, più che situazione di morosità per far si che questo avvenga.
Bolletta dell’acqua, i cittadini hanno paura a non pagarla: ecco quali condizioni dovranno verificarsi
Situazioni che chiaramente preoccupano non poco i cittadini. Il blocco del servizio può esserci, certo, ma soltanto quando l’importo arretrato per ogni cittadino rappresenta l’intera precedente annualità. Il blocco però non è sempre consentito, nella maggior parte dei casi la cosa può variare a seconda di quelli che son i regolamenti ai quali i vari gestori si affidano e dagli accordi presi tra i vari enti. La cosa insomma può apparire abbastanza complessa.
Chiaramente ogni cittadino è tenuto al pagamento della bolletta nei giorni prestabiliti in seguito alla sottoscrizione del relativo contratto di fornitura con l’azienda operante in quella particolare zona. Qualora il pagamento della bolletta non avvenisse nei tempi prestabiliti il gestore alla fine avrà la possibilità di sospendere l’erogazione in base ad una serie di regolamenti sui quali si basa lo stesso suo operato. Nel caso poi di un mancato pagamento e di successivo saldo in ritardo può presentarsi un interesse di mora ai danni del cittadino:
- interesse legale dopo 5 giorni dalla scadenza;
- interesse di mora maggiorato del 5% dopo 30 giorni effettivi dalla scadenza.
Anche in questo caso la situazione può variare tra azienda e azienda. In merito alla sospensione del servizio idrico i nuovi regolamenti del 2022 sanciscono che in merito al mancato pagamento da parte del contribuente delle bollette per il servizio offerto, il gestore stesso può passare all’azione rispondendo nei seguenti modi:
- limitare la fornitura in via differenziata in base alla morosità;
- bloccare del tutto l’erogazione dell’acqua solo dopo che il mancato pagamento di fatture superi l’importo pari al corrispettivo annuo riferito all’anno precedente all’anno di costituzione in mora.
Chiaramente prima di sospendere il servizio in questione il gestore è tenuto ad informare il contribuente in questione. Lo stesso discorso però non può essere applicato alle utenze condominiali dove chiaramente sopravvengono dinamiche completamente diverse. Nel caso specifico però il blocco del servizio idrico può avvenire solo se superati i sei mesi dall’avvenuto pagamento parziale del sospeso da pagare, non si provvede al saldo dell’intero importo dovuto. Restare senz’acqua, insomma è più che possibile.