Un grande amore all’italiana, la passione nemmeno tanto velata di gran parte dei nostri concittadini, la mozzarella.
La grande passione degli italiani, o almeno di una buona parte di essi, la mozzarella. L’oro bianco, cosi come soprannominato in alcune regioni del paese. Uno dei prodotti insomma più amati del belpaese, sempre al centro di interessanti riflessioni, elogi, ed evoluzioni in quanto a produzione, vendite, riconoscimenti e quant’altro.
Il prodotto per eccellenza, all’italiana, o almeno uno dei principali fiori all’occhiello della nostra produzione nazionale. Invidiata ed amata in ogni parte del mondo. La domanda è sempre la stessa. Qual’è il prodotto migliore i circolazione. Chiaramente la riflessione che ne consegue ha bisogno di una serie di distinzioni, scindere in qualche modo le diverse produzioni, i diversi mercati per cosi dire. Trovare equilibrio tra vari sistemi. Il prodotto caseario, per cosi dire, e quello industriale.
Nel primo caso facciamo riferimento al prodotto venduto a dettaglio presso caseifici e zone di produzione tipiche dell’alimento in questione. Dall’altro il prodotto destinato alla grande distribuzione. Sostanzialmente, considerate le diverse zone di influenza della stessa produzione, la seconda categoria è forse quella più diffusa considerate anche le richieste. La grande distribuzione, con un prodotto realisticamente parlando meno valido, asseconda l’altissima domanda su scala nazionale.
La rivista francese “60 Millions de Consummateurs” andando incontro a quella che è la domanda preferita dai cittadini, citata precedentemente ha condotto uno studio, una ricerca molto particolare, pubblicata di recente che riguarda per l’appunto la mozzarella di latte di vaccino o di bufala che possiamo trovare in tutti i supermercati. Per l’occasione sono state valutate 18 diverse mozzarelle, 12 con latte di vaccino e 6 di bufala. Consistenza, odore e quant’altro, tutto considerato per stilare alla fine una classifica che possa chiarire al meglio determinati equilibri.
Lo studio in questione ha visto la valutazione finale dei prodotti presi a campione da parte di 10 assaggiatori, chiaramente addetti ai lavori, specialisti del settore, in maniera del tutto anonima. I protagonisti della prova in questione non conoscevano nemmeno la marca stessa del prodotto analizzato. I parametri presi in considerazione sono stati i seguenti:
Ad essere valutata è stata insomma la qualità del prodotto, non quanto contenuto, eventuali particolari sostanze e quant’altro. L’unico controllo certificato ha riguardato la presenza o meno nei prodotti specifici di latte di bufala. Valutato inoltre quello che viene considerato il “Nutri-score”, cioè la cosiddetta etichetta a semaforo utilizzata in Francia. Una scala cromatica e alfabetica ragguaglia il consumatore circa i valori nutrizionali specifici del prodotto in questione.
Discorso diverso per la mozzarella con latte di vaccino. Nessuno dei marchi analizzati ha ottenuto un punteggio da considerare buono. Ad ogni modo, sono state ritenute relativamente valide le seguenti marche di mozzarella:
Tra i marchi considerati in qualche modo peggiori troviamo invece i seguenti:
L’oro bianco italiano, orgoglio di alcune regioni del belpaese. La ricetta, in quanto a produzione specifica che tutti ci invidiano. La mozzarella, tra i prodotti alimentari più amati dagli italiani. Le migliori e le peggiori valutate da una rivista francese, i risultati in parte sorprendono ma forse non più di tanto. Resta indiscutibilmente tra le cose migliori offerte dalla nostra cucina, per fortuna.