Ci troviamo di fronte ad una delle imposte maggiormente odiate dai contribuenti italiani. Qualcosa che quasi non si comprende.
Il bollo auto, tassa di circolazione o cosi come la si vuole chiamare, è una delle dinamiche legate al universo fiscale che ancora, dopo decenni e decenni, gli italiani spesso non tollerano. Di conseguenza, in merito a questa particolare tassa sempre più spesso ci si trova di fronte a problematiche non da poco. Situazioni che per il contribuente possono rischiare di finire davvero male.
Cosa succede quando non si paga la tassa di circolazione della propria automobile? Questa è la principale domanda. Parliamo di una tassa annuale, gestita su scala regionale, obbligatoria per tutti i possessori di autoveicoli e mezzi di trasporto di altre forme e dimensioni. Qualcosa che risale al possesso di un determinato bene, in molti infatti continuano a considerarla una vera e propria tassa di possesso, di quelle che un tempo distinguevano le possibilità economiche degli italiani.
Un concetto simile per certi versi al canone della tv pubblica, un tempo tassa sullo stesso possesso di un televisore. Chi aveva maggiori possibilità economiche e poteva acquistare una televisione, pagava una tassa, stesso discorso per quel che riguarda la televisione. Per molti, insomma, qualcosa di puramente anacronistico. Ad oggi parliamo di una delle più importanti cause dell’evasione fiscale, che nel nostro paese è un fenomeno purtroppo ben radicato.
Nel pieno della pandemia, al tempo dei lockdown, il pagamento di tale tassa è stato spesso rinviato nella scadenza con proroghe anche abbastanza importanti. In alcune regioni alcuni anni sono stati anche del tutto annullati. Oggi, il pagamento è ripreso, oggi tantissimi cittadini sono in difficoltà a causa della crisi che imperversa ormai da mesi nel nostro paese, oggi insomma, più che mai, il difficile è rispettare i tempi, gli obblighi insomma di pagamento.
Bollo auto, non pagare potrebbe trasformarsi in un incubo: ecco cosa succede a non pagare per troppo tempo
Il limite, il rischio insomma grande, riguarda il caso in cui per troppi anni non si è pagata la tassa in questione. In quel caso specifico i vari enti di competenza hanno il potere di procedere al pignoramento dei beni del contribuente fino al recupero della somma di denaro dovuta. La tassa, cosi come anticipato è annuale, con scadenze che variano in base al periodo di immatricolazione della stessa automobile.
Nel caso di un mancato pagamento dell’importo dovuto entro la scadenza prevista è possibile accedere al ravvedimento operoso con il pagamento dello 0,1% dell’importo dovuto per ogni giorno di ritardo entro 14 giorni. Successivamente si passa al 5%.
Qualora il contribuente debitore dovesse non rispondere alla comunicazione regionale relativa i ritardi nei suoi allora interverrà l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Una cartella esattoriale con la scadenza di 60 giorni dal momento della ricezione. Scaduto il tempo utile al pagamento dei quanto dovuto, lo stesso Fisco sarà autorizzato ad emettere atti esecutivi. Fermo della stessa automobile e pignoramento di altri beni, in sintesi.
Il pignoramento può avvenire, in caso di ulteriori mancati pagamenti anche nei confronti dello stipendio, della pensione e di qualsiasi altro bene. In molti si chiedono, ad esempio, se tutto questo possa mettere a rischio anche la propria casa. In caso di importo dovuto, superiore ai 30mila euro l’ipotesi potrebbe diventare una possibile eventualità. Una possibilità remota, certo, ma comunque praticabile.
Ad ogni modo ciò che è importante è non dimenticare di pagare il bollo d’auto e se dovesse capitare, non far passare troppo tempo per rimettere a posto le cose. I rischi ci sono, e non sono nemmeno pochi. Massima attenzione insomma a scadenze e ad avvisi che possono in ogni momento ricordarci di dover pagare le tasse dovute. Una indicazione, certo, ma forse, più che altro, un vero e proprio consiglio.