Pensioni, aumenti in vista a partire da ottobre 2022: cosa c’è da aspettarsi

Buone notizie in arrivo per molti pensionati che a partire da ottobre 2022 potranno beneficiare di un aumento sulle pensioni. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Importanti novità in arrivo per molti pensionati che a partire da ottobre 2022 potranno beneficiare di importanti aumenti sul trattamento pensionistico. Ma per quale motivo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

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Un periodo storico particolarmente difficile, quello in cui ci ritroviamo a vivere, segnato da eventi negativi che continuano ad avere un peso non indifferente sulle nostre vite in generale e sulle nostre tasche in particolare. Ne è un chiaro esempio il preoccupante aumento generale dei prezzi che va a ridurre il nostro potere di acquisto.

Se tutto questo non bastasse,  molti anziani si ritrovano a vivere con pensioni al di sotto di 1.000 euro al mese, riscontando delle serie difficoltà nel riuscire ad arrivare alla fine del mese. Proprio in tale ambito, pertanto, interesserà sapere che giungono buone notizie per molti pensionati che a partire da ottobre 2022 potranno beneficiare di un aumento sulle pensioni. Ma per quale motivo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pensioni, aumenti in vista a partire da ottobre 2022: tutto quello che c’è da sapere

Come già detto importanti novità in vista per molti pensionati che a partire da ottobre 2022 potranno beneficiare di un aumento sul cedolino. Ma per quale motivo e soprattutto cosa c’è da aspettarsi. Ebbene, come riportato su Il Giornale.it, per molti, ma non per tutti, a partire da ottobre 2022 le pensioni aumenteranno del 2,2%.

Questo sarà possibile per effetto di una misura prevista con il decreto Aiuti bis, volta a garantire un sostegno economico alle persone alle prese con delle serie difficoltà dal punto di vista finanziario. Entrando nei dettagli bisogna sapere che tale percentuale è data da un acconto pari al 2% per la compensazione annuale dell’inflazione.

Per quanto riguarda lo 0,2%, invece, non è altro che l’anticipo del conguaglio del 2021. Quest’ultimo, previsto per gennaio 2023, è stato infatti anticipato a ottobre 2022, andando in questo modo a correggere il dato sull’inflazione del 2021 pari all’1,9% anziché 1,7%, così come stimato e di conseguenza applicato dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale nel corso del 2022.

Per quanto riguarda la rivalutazione del 2%, inoltre, è bene sapere che non verrà applicato a tutti, bensì solamente a coloro che percepiscono meno di 35 mila euro lordi l’anno. Anche in questo caso non si tratta di una misura straordinari, bensì dell’anticipo dell’indicizzazione inizialmente prevista a gennaio, con un aumento medio pari a circa 20 euro lordi.

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