Se si parla di canone Rai parliamo di una delle tasse meno comprese dai cittadini italiani. Argomento abbastanza scomodo.
Il canone Rai, oggi come ieri resta una sorta argomento proibito per gli italiani. Sono ancora in molti quelli convinti che rappresenti qualcosa di ingiusto, che in qualche modo non sia altro che una sorta di abuso, una tassa vecchia di decenni che oggi non avrebbe alcun senso. La posizione generale insomma non è proprio dalla parte dello Stato in questo caso.
Gli ultimi anni, considerando ciò che è accaduto proprio grazie al canone Rai possono essere definiti abbastanza movimentati. In molti casi le decisioni dei vari governi in carica non sono piaciute agli italiani. La più contestata di tutte è stata sicuramente quella presa dal Governo Renzi nel 2016. In quella fase l’evasione fiscale legata al canone Rai era di fatto altissima e quindi l’esecutivo immaginò di risolvere il problema in un modo assolutamente inaspettato.
Nel 2016 quindi il Governo Renzi decise di abbinare il pagamento del canone Rai alla bolletta della corrente elettrica, facendo diventare insomma il pagamento stesso della tassa sulla tv qualcosa di obbligatorio. Per non pagare tale tassa di fatto occorreva non avere una tv oppure rientrare all’interno di speciali categorie di cittadini. La cosa è andata avanti fino ai nostri giorni anche se la Comunità Europea ha più volte richiamato il nostro paese per l’atteggiamento in questione.
Oggi, l’importo del canone Rai è di 90 euro, da pagare in 10 rate per l’appunto attraverso la bolletta dell’energia elettrica. Di questi tempi il metodo è ancora molto contestato e si attende che si passi nuovamente alla vecchia formula, quella che però fece schizzare l’evasione fiscale, ora contenuta. Nonostante questo, però esistono alcune regioni italiane che non riconoscono tale tassa, stiamo parlando di quelle regioni definite a Statuto Speciale.
Canone Rai, soldi sprecati dai cittadini: ecco dove non si potrebbe pagare la tassa
Per i cittadini che rientrano in particolari categorie cosi come specificato in precedenza è possibile richiedere annualmente l’esonero dal pagamento della tassa in questione. Oltre al requisito già citato del non possesso di un apparecchio televisivo ci sono poi altre tipologie di requisito che danno diritto all’esonero specifico. Ad ogni modo la domanda di esonero va comunque presentata ogni anno entro le date specificate dalla stessa azienda attraverso i suoi canali di comunicazione.
A beneficiare dell’esenzione del canone Rai sono tra l’altro le seguenti categorie: il personale militare e civile delle forze Nato in Italia, i diplomatici, i funzionari e gli impiegati consolari o di organizzazioni internazionali. Inoltre sono esenti dal pagamento della tassa anche coloro che hanno compiuto 75 anni d’età e titolari di un reddito non superiore agli 8mila euro. Ci sono inoltre, cosi come anticipato le regioni a Statuto Speciale che non intendono il canone Rai come tassa nazionale.
Le regioni in questione sono: Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Sardegna, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Province Autonome di Bolzano e di Trento. Di recente, per ‘appunto Corecom Veneto ha proposto l’introduzione del canone Rai regionale. Corecom Lombardia d’accordo sulla posizione in questione punta anch’essa a questo nuovo scenario. Nulla ancora è di fatto ufficiale ma potrebbero presto esserci degli interessanti aggiornamenti in merito.
Novità che insomma potrebbero riguardare per l’appunto l’ambito regionale, con quello nazionale che chiaramente resterà invariato. A questo punto però potrebbe aprirsi uno scenario tutto nuovo e fino a qualche anno fa letteralmente impensabile. Il canone Rai, cosi come lo ricordiamo, potrebbe insomma diventare soltanto un ricordo. I cittadini attendono con ansia questa particolare decisione, sperando di trarne immediato vantaggio. Ancora poco tempo e si potrebbero avere importanti novità a riguardo. Gli italiani ci sperano.