L’Uil ha quantificato l’aumento delle pensioni dal mese di ottobre rivelando alcune incongruenze che indispettiscono i cittadini.
Se volete conoscere di quanto aumenterà l’assegno pensionistico dopo il Decreto Aiuti Bis è meglio che vi dotiate di una lente di ingrandimento.
La notizia di una possibile rivalutazione anticipata delle pensioni è stata accolta, qualche giorno fa, con entusiasmo. Poi arriva il Decreto Aiuti Bis a confermare l’iniziativa e i pensionati gioiscono (tranne gli esclusi). Ma arriva la stima degli aumenti dell’Uil a frenare l’euforia. Partiamo, però, dall’inizio. Dallo scorso 24 febbraio i prezzi di ogni bene sono cominciati a salire. Gas, luce, carburante, generi alimentari, pellet, in pochi mesi il costo della vita ha raggiunto dimensioni esagerate e l’inflazione ha toccato la quota dell’8,9%. Famiglie e imprese si ritrovano a non riuscire a far fronte alle numerose spese e la richiesta di interventi efficaci da parte del Governo si alza a gran voce. Arriva, così, il taglio delle accise, l’ampliamento della platea dello sconto in bolletta, il Bonus 200 euro ma ancora non si è fuori pericolo. Serve urgentemente adeguare stipendi e pensioni ai nuovi prezzi. Bisogna aumentare le entrate dei cittadini ed ecco che il Decreto Aiuti Bis viene approvato.
All’inizio di ogni anno si mette in atto il meccanismo della perequazione per adeguare le pensioni al costo della vita. Si applica una percentuale sulla base dell’aumento dell’inflazione rispetto l’anno precedente al fine di non far perdere il potere d’acquisto dei soldi dei pensionati. Data l’emergenza economica in atto, il Governo ha pensato di anticipare la rivalutazione all’ultimo trimestre 2022 in modo tale da consentire ai cittadini di ottenere un importo aggiuntivo nell’assegno pensionistico.
La perequazione anticipata del 2% sarà applicata solamente per i redditi fino a 35 mila euro e partirà dal mese di ottobre. Nel 2023, poi, si passerà al tasso dell’8% circa. Come si traduce questo intervento in cifre? Ebbene, l’aumento massimo, secondo i calcoli dell’Uil sarà di 51,39 euro lordi.
L’Uil ha calcolato che i percettori di pensione minima (524 euro lordi) otterranno un aumento di circa 10 euro. Chi percepisce una pensione di 1.000 euro avrà un aumento di 22 euro circa (19 euro per un’assegno di 952 euro al mese) per arrivare ai 51,39 euro lordi su una pensione di 2.662 euro (il limite massimo entro cui ricevere la rivalutazione).
In conclusione, non solo si tratta di importi che si potranno riscontrare solamente con una lente di ingrandimento ma si parla di cifre direttamente proporzionali ai guadagni. Avranno aumenti maggiori chi percepisce una pensione più alta e aumenti minori chi prende un assegno più basso. Ad ognuno le proprie riflessioni.