Il DL Aiuti Bis ha stabilito che la rivalutazione anticipata delle pensioni ci sarà ma non per tutti. Scopriamo chi rimarrà escluso dagli aumenti (se così si possono chiamare).
In autunno arriveranno cifre aggiuntive sul cedolino della pensione di tanti pensionati secondo quanto deciso con l’approvazione del Decreto Aiuti Bis.
In attesa della pubblicazione del Decreto Aiuti Bis in Gazzetta Ufficiale, si cominciano ad approfondire le misure inserite nel testo. Come indicato dal nome del DL, gli interventi decisi dall’esecutivo servono per aiutare i cittadini ad affrontare l’inflazione e le pessime conseguenze della guerra in Ucraina. Riconosciuto l’eclatante aumento dei prezzi e l’inadeguatezza di stipendi e pensioni davanti a tanti rincari, il Decreto Aiuti è nato con l’intenzione di trovare sistemi per aumentare le entrate per lavoratori e pensionati. Nulla da dire, gli interventi sono stati inseriti nel testo ma sono ben lontani da ottenere una minima sufficienza in una scala da 1 a 10. Inoltre ci sono le categorie inaspettatamente escluse dal provvedimento.
Rivalutazione delle pensioni, chi sono gli esclusi
Iniziamo con il dire che la rivalutazione del 2% decisa dal Governo è un anticipo che i pensionati potranno ottenere fino al mese di dicembre. Solitamente, infatti, il meccanismo di perequazione con l’adeguamento delle pensioni al costo della vita scatta ad inizio anno. Considerato l’esorbitante aumento dell’inflazione, però, con il Decreto Aiuti Bis si è voluto garantire una pensione “più ricca” già in autunno. Ma non per tutti.
La normale rivalutazione di inizio anno interessa solitamente ogni tipo di trattamento pensionistico inclusi gli assegni sociali e gli assegni di invalidità civile. Il costo della vita, d’altronde, aumenta per tutti. L’anticipo autunnale, contro ogni aspettativa, non riguarderà proprio i trattamenti assistenziali. Oggetto della perequazione saranno solo le pensioni erogate dalle forme di previdenza pubbliche obbligatorie. Per le altre pensioni occorrerà attendere gennaio quando la rivalutazione sarà più sostanziosa, dell’8% circa.
Gli aumenti si vedono con la lente di ingrandimento
L’insoddisfazione regna sovrana non solo tra gli esclusi ma anche tra gli inclusi della rivalutazione. Qual è la causa? Le cifre degli aumenti sono irrisorie. Si parla di 10 euro per le pensioni minime, di 22 euro per le pensioni di 1.000 euro al mese e via via a salire fino ai 44 euro per una pensione di 2.600 euro circa. Avete letto bene, chi guadagna di meno avrà un “aumento” inferiore rispetto a chi percepisce importi più elevati.
Incongruenze e aspettative deluse sono le conseguenze degli interventi del DL Aiuti. Purtroppo il riferimento non è solamente alle pensioni ma anche agli stipendi dei lavoratori. Per vedere i risultati del taglio del cuneo fiscale, infatti, occorrerà avere la stessa lente di ingrandimento per notare gli aumenti sul cedolino della pensione.