Rendere più basso possibile l’Indicatore della situazione economica equivalente può essere utile per accedere a bonus e agevolazioni.
Diminuire la giacenza media sul conto corrente può essere molto utile per le richieste di bonus e agevolazioni. Infatti, questo documento incide sull’ISEE.
L’indicatore della situazione economica equivalente oggi è una dichiarazione fondamentale qualora si voglia richiedere un bonus. Se questo dovesse superare i parametri previsti, anche se di poco, si rischia l’esclusione dall’agevolazione.
Come ridurre il valore finale dell’ISEE
Il valore finale dell’ISEE deriva da alcuni fattori: il reddito, la giacenza media sul conto corrente e eventuali immobili di proprietà. Abbassare il suo valore finale non è facile. Infatti, laddove il reddito rimane invariato e anche gli immobili di proprietà restano gli stessi, l’unica soluzione lecita è diminuire la giacenza media presente sul proprio conto corrente. Tra l’altro, con una giacenza media inferiore a 5 mila euro si evita di pagare anche la tassa patrimoniale. Che è un’imposta da pagare sui beni posseduti dal contribuente, sia in Italia che all’estero.
Come funziona il calcolo della giacenza media
Per calcolare l’importo di giacenza media si procede sommando i soldi presenti sul conto corrente per tutto l’anno dividendoli per i 365 giorni. In questo modo è possibile calcolare quanto mediamente riesce a risparmiare l’intestatario del conto corrente. Ecco perché non si richiede mai il saldo finale. Infatti, a fine anno il conto potrebbe essere svuotato, proprio in proiezione di dover fornire la documentazione. Facendo una media annuale, invece, non è possibile. Alcune banche rilasciano la giacenza media attraverso l’area utente riservata senza nemmeno che il titolare del conto debba fare la richiesta.
Metodi legali per ridurre la giacenza media in banca
Vediamo, come riporta trend online, come abbassare la giacenza media presente sul conto corrente. Il primo metodo è quello di cointestare il conto con un’altra persone. Questo è un passaggio delicato, in quanto il cointestatario non deve trovarsi nello stesso nucleo familiare. Può trattarsi di un genitore, un fratello, purché abbia una residenza diversa. Il secondo metodo è quello di far emettere dalla banca un assegno circolare, che anche in questo caso dovrà essere intestato ad una persona di fiducia. Il terzo metodo è quello di aprire più conti correnti, seppur intestati a persone che non facciano parte dello stesso nucleo familiare.
Come incide la giacenza media sull’ISEE
Come abbiamo visto, il fisco considera una fonte di patrimonio la giacenza media presente sul conto corrente di un contribuente, rientrando nei beni mobili. Sia i beni mobili che quelli immobili incidono sul calcolo finale di ISEE per il 20%. La restante parte dipende dall’ammontare di reddito soggetto ad Irpef. E’ importante sapere che quando si parla di patrimonio mobiliare, ad esempio nel caso dei soldi sul conto corrente, esiste una franchigia di 6 mila euro che non viene applicata ai fini del calcolo ISEE. Questa aumenta di 2 mila euro per ogni altro componente del nucleo familiare e di mille euro dal terzo figlio a salire. La franchigia massima di cui si può usufruire è di 10 mila euro.