Accanto alle categorie di esenzione dal Canone Rai, esiste una via preferenziale per rientrarvi. Perfettamente legale chiaramente. Ecco di che si tratta.
Non è fra le tasse più impellenti e nemmeno fra quelle più elevate. Il Canone Rai, però, detiene il record di avversione per quel che riguarda il sistema fiscale italiano.
Alla base dell’antipatia atavica che lo contraddistingue agli occhi degli italiani c’è una ragione concettuale. Perché il Canone, in fondo, non presuppone semplicemente il mero pagamento di un servizio pubblico ma la presenza aprioristica in casa delle famiglie di un dispositivo adatto a trasmetterlo. Il che non ha mai convinto i contribuenti, specie coloro (pochissimi chiaramente) che il tv in casa non ce l’hanno davvero. Per costoro esiste una modalità di esenzione, che consiste nell’invio all’Agenzia delle Entrate di un documento che attesti inequivocabilmente la mancanza di un televisore atto alla fruizione del servizio, oppure dell’età e del reddito giusti per essere esenti dalla detestata gabella.
Certo, c’è chi avversa il Canone Rai essenzialmente per la qualità dei programmi, oppure per la presenza di parecchia pubblicità, altra fonte di finanziamento. Altro dettaglio non trascurabile nella scala dell’avversione. Eppure, un punto debole nell’apparente scrigno del Canone è emerso e persino di recente. I 90 euro all’anno, comunque soldi in uscita anche se dilazionati in 10 rate da 9 euro, vengono allegati alla bolletta della luce. Cosa che cambierà, o meglio, verrà rimodificata a partire dal 2023, quando il Canone Rai tornerà in un bollettino singolo. E probabilmente cambierà anche l’importo, anche se non è chiaro di quanto.
Canone Rai, come non pagarlo anche se non si rientra fra gli esenti
Come detto, esistono delle categorie di esenzione. La prima delle quali vede raggruppati coloro che non possiedono un televisore. Attenzione però: non rientra in questo gruppo chi, pur non avendo una tv in casa, può comunque usufruire del servizio. Un controsenso del quale si sono accorti da tempo anche i vertici Rai, tanto che l’amministratore delegato del Gruppo, Carlo Fuortes, ha più volte battuto sul tasto, affinché anche i dispositivi mobili fossero inclusi nella tassa. Un’ipotesi destinata a rimanere tale, almeno per il momento. Un’eventuale modifica in questo senso, però, potrebbe far poco a fronte di un altro dispositivo, utile a evitare non solo il Canone in sé ma la stessa antenna tv. Una sorta di Cavallo di Troia perfettamente legale.
Il dispositivo in questione è il Samsung Smart Monitor M5, peraltro piazzato su Amazon in offerta. Dai 329 euro originari, infatti, il potenziale acquirente potrà beneficiare di uno sconto di circa il 40%, che porterà il prezzo totale a 199,90 euro. Si tratta di un monitor che permette di accedere alle principali piattaforme streaming, da Netlix a Disney +, fino ad Amazon Prime e Infinity +. Non disponendo di un’antenna tv, non potrà ricevere i canali del digitale terrestre. Il che significa un’esenzione a priori dal Canone Rai. Una mossa che, per chi non ritiene essenziale il servizio della tv pubblica, permetterà un risparmio garantito. Una volta eliminate le tv in casa e spedita l’apposita dichiarazione, naturalmente. Farlo entro il 31 gennaio significherà, inoltre, ricevere l’esenzione per tutto l’anno.