Una delle notizie più attese dagli italiani. La prescrizione delle cartelle esattoriali avviene in questo modo.
Gli ultimi tempi hanno contribuito in maniera assolutamente determinante ad un peggioramento delle condizioni di vita degli italiani. La crisi innescata dalla pandemia di covid e successivamente dal conflitto in Ucraina hanno gettato milioni di famiglie nel più totale sconforto. L’incubo cartella esattoriale è più che mai pressante, più che mai presente nel quotidiano dei cittadini tutti.
L’incubo peggiore per milioni e milioni di cittadini, la possibilità di incappare in qualche mancato pagamento di imposte, tasse e quant’altro che possa far innescare una serie di dinamiche che vedono alla fine il proporsi di questa fastidiosissima situazione. La cartella esattoriale, l’ultimo passo prima della riscossione insomma. Una situazione capace di terrorizzare nel vero senso della parola il quotidiano dei cittadini del nostro paese.
Fondamentalmente stiamo parlando di solleciti di pagamento inviati al contribuente in questione direttamente dal Fisco. Il tutto in presenza di una condizione di morosità. Cosi come anticipato stiamo parlando di una sorta di ultimo avvertimento prima della riscossione vera e propria dell’importo dovuto allo Stato. Gli ultimi mesi avevano visto in seguito alla crisi innescata dalla pandemia di covid un rallentamento per quel che riguarda l’invio di tali cartelle. Oggi invece il discorso è cambiato del tutto.
In alcuni casi poi è prevista la prescrizione della stessa cartella, una condizione che di fatto rende nullo l’intero provvedimento. Parliamo sostanzialmente di debiti relativi, cosi come detto a tasse, contributi, sanzioni amministrative e penali. In merito ai crediti dello Stato troviamo per la relativa riscossione l’Agenzia Entrate Riscossione. Per quelli riguardanti invece gli enti locali troviamo specifiche società private di recupero credito con regolare mandato da parte dello stesso ente rappresentato.
La notizia che tutti attendono: come funziona l’iter della cartella esattoriale
La cartella esattoriale può essere considerata a tutti gli effetti un titolo esecutivo. Questo significa che in seguito alla notifica l’esattore in questione può procedere con il pignoramento dei beni del debitore senza dover agire in giudizio. Per opporsi a tale dinamica il debitore ha però 60 giorni di tempo. In caso contrario l’atto diventa in definitiva non più contestabile. L’unica possibilità di salvarsi, nel vero senso della parola è costituito dall’arrivo della prescrizione.
In merito alla prescrizione di una cartella esattoriale possiamo dire che il tutto dipende dalla natura stessa del debito in questione. In linea di massima i tempi sono i seguenti:
- cartelle Irpef, Iva, Ires, Irap, imposta di bollo, di registro, ipotecaria, contributi per camera commercio: 10 anni di prescrizione;
- multe stradali, sanzioni amministrative, contributi previdenziali Inps, contributi assistenziali Inail, Imu, Tasi, Tari: 5 anni;
- bollo auto: 3 anni.
Attraverso poi il sito web “Agenzia delle Entrate Riscossione”, è possibile controllare la propria situazione fiscale semplicemente accedendo alla voce “Controlla la situazione”. In merito poi alla possibilità di non pagare una cartella esattoriale possiamo trovare alcuni “vizi” previsti dalla legge. In merito a tali punti, complessivamente sette, possiamo dire di approfondire al meglio ogni aspetto relativo ad essi. Proprio tra queste maglie potrebbe nascondersi il punto a vostro favore.
I punti in questione sono i seguenti:
- tipologia di tassa per cui si richiede il pagamento
- importo del tributo che il contribuente deve pagare
- specifica dell’anno in cui il contribuente non ha versato il tributo in questione
- oneri di interessi e di riscossione
- numero di ruolo e della data relativa
- indicazione del responsabile del procedimento di iscrizione e ruolo al quale ci si può rivolgere
- indicazione dell’ente impositore
Non pagare una cartella esattoriale insomma sarebbe possibile, chiaramente qualora si verificassero determinate condizioni. In caso contrario pagare è l’unica opzione disponibile per non peggiorare ulteriormente la situazione generale del singolo contribuente.