È possibile fermarsi in autostrada per i propri bisogni fisici? In realtà sì, a patto che vengano adottate determinate accortezze.
Gli intasamenti temporanei rappresentano uno dei più grandi misteri della rete autostradale. Non è ben chiaro perché né per come, fatto sta che, all’improvviso, la carreggiata diventa talmente intasata da portare gli automobilisti a spegnere i motori e a scendere per sgranchirsi le gambe.
Salvo poi, altrettanto improvvisamente, notare la riaccensione dei motori e rimettersi alla guida, osservando come l’autostrada sia diventata di punto in bianco nuovamente praticabile. Incognite del traffico. A ogni modo, in quel lasso di tempo (che oggettivamente può essere anche molto lungo), può capitare che i viaggiatori si ritrovino incalzati dai bisogni fisiologici. Tanto da non poter attendere di raggiungere le predisposte aree di servizio e affidarsi ai “comfort” decisamente inferiori delle piazzole di sosta. Gli appassionati ricorderanno certamente quando Carlo Verdone, nei panni del petulante Furio, incoraggiava i suoi figli a raggiungere la piazzola piuttosto che incontrare “la salmonellosi con la mano tesa” nei bagni dell’Autogrill.
Ecco, magari c’è davvero chi ragiona in questo modo. Molto più probabilmente, però, è l’impellenza della necessità fisica che spinge alla sosta forzata nelle piazzole per i propri bisogni. E, perlopiù, è qualcosa che riguarda i maschi. I quali, generalmente, hanno meno problemi a districarsi in una situazione di questo tipo. Ma attenzione, perché non tutto è concesso. Specie in autostrada. Un’ordinanza della Cassazione, la n. 19573 del 2022, ha disposto infatti che l’automobilista che dovesse fermarsi per espletare tale bisogno, potrebbe commettere un’infrazione. Condizionale d’obbligo, perché la stessa sentenza precisa la necessità di adottare alcune precauzioni per ovviare all’illecito.
Bisogni in autostrada, quando scatta la multa (e quando no)
La regola è abbastanza semplice: chi dovesse essere colto da un’impellente necessità fisiologica e, pertanto, fosse costretto a fermarsi in autostrada, avrà l’obbligo di assumere una cautela tale per evitare che gli altri transitanti lo vedano. Chiaramente, la sentenza della Cassazione segue un fatto preciso, ossia una multa comminata a un uomo che, lasciata l’auto sulla corsia d’emergenza, ha provveduto ai suoi bisogni in autostrada. L’accusa mossa è stata quella di oltraggio alla pubblica decenza, confermata poi anche dal Tribunale di Pistoia. In pratica, secondo i giudici, l’uomo non avrebbe adottato un comportamento idoneo, tanto che persino i poliziotti di passaggio hanno potuto constatare l’atto semplicemente transitando in quei pressi.
A nulla sono servite le spiegazioni dell’uomo, che ha tentato di giustificarsi ponendo come motivazione un bisogno non procrastinabile. Alla conferma del verbale, l’automobilista ha fatto ricorso in Cassazione, contestando come non fosse stata tenuta in considerazione la condizione di bisogno e malessere. Circostanza che, in realtà, consentirebbe la sosta sulla corsia d’emergenza. A ogni modo, il ricorso è stato rigettato e la multa confermata. Un altro problema, infatti, riguardava la presenza di lavori stradali nelle vicinanze e la sosta effettuata sulla corsia preferenziale. In pratica, la punizione ha riguardato l’essere visibile, non l’atto in sé. In sostanza, anche in presenza di un bisogno fisiologico non bisogna dimenticare né la prudenza né gli accorgimenti di decenza. Dettagli che fanno tutta la differenza del mondo.