Stop alle zanzare, non dovremo più essere schiavi si zampironi e spay repellenti, perché è in arrivo una novità sensazionale.
Con l’arrivo della stagione calda e l’aumento delle temperature, arrivano anche le fastidiose zanzare. I piccoli insetti ronzanti sono attratti dal sangue umano, ma lasciano spiacevoli ricordi dopo il loro pasto. C’è chi ha reazioni allergiche più contenute e chi, invece, si ritrova a fare i conti con conseguenze molto più fastidiose. Senza dimenticare che nei paesi più poveri, le zanzare rappresentano una vera piaga, dal momento che sono i principali responsabili della trasmissione della malaria.
In ogni caso, le zanzare rappresentano una delle caratteristiche negative dell’estate. Per questo motivo, proprio durante la stagione calda, aumenta la vendita di zampironi, spay anti-zanzare, lozioni dopo-puntura, candele alla citronella e chi più ne ha più ne metta.
Ma grazie ad un’importante scoperta dell’Università di Pavia, a breve potremmo dire addio agli zampironi e allo spray anti-zanzare. E, più in generale, alle punture di zazara.
Il disturbo che recano le zanzare è duplice: disturbano il sonno con il loro ronzio e lasciano pruriginose reazioni cutanee.
A proposito delle bolle, che restano dopo la puntura della zanzara, va detto che queste sono dovute ad una sostanza che la zanzara inetta nel sangue, prima di dare il via al banchetto. Si tratta di una sostanza che l’insetto inetta sotto la cute per fluidificare il sangue umano che, a quanto pare, è troppo denso per essere succhiato dalla loro proboscide.
L’introduzione nel corpo di tale sostanza, e dei germi e batteri presenti sul pungiglione della zanzara, scatenano l’istamina: una molecola organica che fa reagire eccessivamente il sistema immunitario, fino a provocare la reazione allergica.
In commercio esistono diversi prodotti che permettono di metterci al riparo dalla fastidiosa puntura delle zanzare. Alcuni sono più efficaci di altri meno.
Ma nelle ultime ore è stata fatta una scoperta che potrebbe portare ad un incredibile cambiamento e a dire addio per sempre alle punture di zanzara. E, per questo, dovremmo ringraziare una dottoranda 27enne dell’Università di Pavia.
La studentessa universitaria, che frequenta la facoltà di Biologia a Pavia, si chiama Giulia Mancini e, insieme alla sua amica e collega, Irene Arnoldi, hanno pubblicato uno studio sul “Current Biology”.
Si tratta di una delle più prestigiose riviste scientifiche, che ha accettato di pubblicare lo studio delle studentesse di Pavia, che dà grande onore a tutta l’Italia.
Ad ogni modo, lo studio condotto è durato 4 anni e ha lo scopo di capire il motivo per il quale le zanzare pungono l’uomo. La scoperta potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione, con buona pace di tutte le persone, più o meno allergiche.
Lo studio ha dimostrato che le zanzare riescono ad irrigidire la loro “proboscide”, ovvero il pungiglione, grazie all’interazione tra il sangue ed alcune proteine. È in questo modo che la “proboscide” del piccolo insetto diventa una vera e propria arma letale. Così facendo, infatti, riesce a penetrare l’epidermide, raggiungendo gli strati sottostanti in cui circolare il sangue.
Grazie allo studio durato 4 anni, le due studentesse di Pavia hanno scoperto qual è la struttura della proteina che permette alle zanzare di diventare “letali”. In questo modo, sono riuscite a caprie come intervenire, affinché la proteina impedisca l’irrigidimento della proboscide, andando a disarmare il “nemico”.
Tramite lo studio condotto, sarà possibile spezzare il legame delle proteine incriminate, inibendo il ricettore delle stesse. Così facendo, si potrà dire stop alle zanzare che non saranno più in grado di pungere.
La scoperta è estremamente sensazionale, soprattutto se si pensa al beneficio che essa porterà nei paesi del terzo mondo dove una puntura di zanzara può risultare fatale, a causa della trasmissione della malaria.