La caduta del Governo Draghi mette a rischio i soldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Pessime notizie per gli italiani.
Entro dicembre l’Italia ha degli obblighi precisi da ottemperare per non dire addio ai soldi del PNRR.
Il momento tanto temuto è arrivato. Le gravi fratture in Parlamento – non necessarie – si ripercuoteranno sui cittadini mandando in fumo tutto il lavoro finora svolto per la ripresa della nostra nazione. Un progetto ha tenuto in piedi l’Italia dopo il Covid e la guerra in Ucraina ossia il PNRR. I soldi promessi dall’Europa servono e non è giusto che gli italiani debbano rinunciarci per incomprensioni, deliri e desideri di onnipotenza della classe politica. Quanto è difficile capire che nei momenti difficili solo l’unione fa la forza? Come mai i politici non riescono a mettere da parte la necessità di mostrare il proprio potere per porsi come obiettivo il bene dell’Italia?
Evidentemente non abbiamo forze politiche all’altezza dei cittadini. Uno ad uno dovrebbero essere accompagnati – tutti i politici nessuno escluso – al di fuori della porta del Parlamento per un ricambio di categoria. I cittadini vogliono persone che sappiano cos’è la vita, quella vera, quella in cui si vive con 1.000 euro al mese, e abbiano studiato per avere gli strumenti adatti per gestire una nazione, la nostra, la bella Italia che ha subito l’ennesima implosione.
Governo Draghi, la caduta mette a rischio tanti provvedimenti
Per avere i soldi del PNRR l’Italia deve portare a termine 55 obiettivi entro dicembre. Allo stesso tempo deve approvare diversi provvedimenti sul tavolo del lavoro in questi giorni. C’è il Decreto anti-rincari in fase di approvazione, che fine farà? Fortunatamente è stata accettata la proroga del taglio delle accise fino al 21 agosto così come gli sconti per ridurre i costi in bolletta ma gli interventi da mettere in atto sarebbero dovuti essere più sostanziosi.
L’aumento degli stupendi con l’ulteriore taglio del cuneo fiscale, l’incremento del Bonus sociale, la Riforma dell’IVA, gli interventi su IRPEF e IRAP, tutto sfuma in seguito alla caduta del Governo Draghi. Senza un esecutivo, infatti, nessuna mossa potrà essere fatta. Lo scacco matto agli italiani, questo è l’unico movimento compiuto. Per il resto rimane tutto fermo.
Altri punti della lista di cui non si conosce il futuro
Un altro importante punto della lista che non verrà risolto a breve riguarda il Superbonus. Il tema della cessione del credito è rilevante, gli imprenditore aspettano da mesi lo sblocco dei soldi così come i cittadini desidererebbero poter usufruire dell’agevolazione al 110%. Per non parlare poi della riforma delle pensioni. In stand by da tempo per la necessità di risolvere questioni più urgenti, da pochi giorni era ricominciato il dibattito per decidere il post Quota 102 e la proroga dell’Ape Sociale e di Opzione Donne. Con la caduta del Governo Draghi i cittadini temono il ritorno della Legge Fornero che annullerebbe la speranza di uno scivolo più flessibile.
Cosa accadrà ai fondi del PNRR?
Rinunciare al PNRR non dovrebbe essere una possibilità. Gli obiettivi devono essere raggiunti perché i soldi servono all’Italia. Eppure riuscire ad attuare le tante riforme bloccate sembra impossibile. Il voto di sfiducia ha fatto azzerare tutti i progetti e i lavori ripartiranno solamente con il nuovo Governo – ne saranno stati consapevoli coloro che non hanno votato la fiducia?
Se il PNRR sfumerà si potrà dire addio a 46 miliardi di euro. Complimenti, dunque, ai politici italiani.