L’incubo concreto di ogni cittadino potrebbe essere realtà. Il controllo da parte degli organi preposti dei propri soldi.
Gli ultimi tempi hanno visto delle vere e proprie rivoluzioni nell’ambito del ruolo stesso del Fisco italiano. Nuovi mezzi, nuove tecnologie, la possibilità più che concreta di controllare ogni minimo movimento degli italiani attraverso pochi passaggi. Il rischio per chi in effetti teme determinate pratiche è più che concreto. Vederci meglio in questa faccenda rappresenta un atto più che dovuto.
Gli ultimi anni cosi come anticipato sono da ritenersi in qualche modo abbastanza particolari per i contribuenti italiani. La rivoluzione in atto, spesso addirittura continua del Fisco per fornire sempre nuovi strumenti allo Stato al fine di combattere evasione fiscale e riciclaggio di denaro su tutto sembra di fatto non avere fine. I dubbi degli stessi cittadini aumentano cosi come i timori di poter essere costantemente controllati da strumenti sempre più evoluti ed efficienti.
Le domanda che ultimamente molti cittadini italiani si pongono sono molto semplici: è possibile che il Fisco possa controllare anche i soldi tenuti in casa? Possono verificarsi delle vere e proprie ispezioni, insomma in casa propria per controllare di quanto denaro contante si dispone, considerati i limiti imposti. Esiste inoltre la possibilità di essere di fatto obbligati a tenere i propri soldi su un conto corrente e non tranquillamente nel cassetto preferito di casa nostra? I dubbi insomma crescono di giorno in giorno.
Cosi come anticipato i dubbi nascono dalle recenti decisioni in merito alla disponibilità massima di denaro contante gestibile. Di conseguenza anche tenere soldi liquidi in casa potrebbe comportare dei seri problemi al contribuente di turno. Stiamo parlando della disposizione che dal 1 luglio del 2020 di fatto comporta multe salatissime per chi effettuerà pagamenti con moneta liquida oltre i 1.999,99 euro. Il dubbio insomma nasce tutto da questa disposizione e dalla sua possibile applicazione.
Il dubbio che attanaglia la mente di milioni di contribuenti italiani non appare del tutto infondato. Potrebbe infatti riguardare ad esempio il cittadino che non paga le imposte dovute all’Agenzia delle entrate. La Legge di Bilancio del 2020 infatti offre la possibilità agli Enti locali di effettuare pignoramenti sul conto corrente per i contribuenti ritenuti insolventi. Questo però nel caso specifico di una adempienza fiscale non vuol dire che gli agenti del Fisco possano arrivare in casa per controllare se in effetti si dispone o meno di altro denaro.
Possedere denaro in casa propria di fatto è possibile fino a quando è altrettanto possibile dimostrarne la provenienza. Ovviamente, non c’è bisogno di dirlo tale provenienza deve risultare assolutamente lecita. Uno stipendio ad esempio regolarmente elargito può essere custodito in casa e non è operazione affatto semplice provvedere ad una ispezione domestica in assenza di prove o della presunzione di reato tributario. Va inoltre ricordato che proprio per reato tributario non si intende il mancato pagamento dell’Imu , del bollo auto o delle cartelle di pagamento.
A questo punto insomma possiamo affermare che di fatto i cittadini possono stare tranquilli. Mostrare al massimo una maggiore attenzione circa i propri movimenti, quella sarebbe una giusta modalità di gestione delle cose. Non spendere più di quanto si guadagna, almeno più di quanto risulta di fatto certificato. Non versare soldi sul proprio conto corrente della quale non è possibile accertarne la provenienza. Ogni cosa insomma deve essere fatta nel giusto modo per non destare sospetti spesso assolutamente inutili, si potrebbe dire infondati a questo punto.
Nessuna ispezione domestica insomma, almeno considerando quelle che potrebbero essere le problematiche che possono coinvolgere il cittadino medio. Niente paura quindi, basta seguire poche semplici regole e tutto potrà restare ampiamente sotto controllo.