La pensione di reversibilità è una tutela economica per i superstiti, quest’anno è stata allargata anche la platea degli aventi diritto.
La pensione di reversibilità, anche conosciuta come pensione ai superstiti, è una forma di trattamento economico.
Viene riconosciuta ai familiari in caso di decesso del pensionato o del lavoratore. La legge stabilisce i requisiti e le modalità per poterla richiedere.
Come anticipato, si tratta di una pensione ai superstiti, coinvolgendo una platea molto ampia. Possono richiedere la pensione di reversibilità il coniuge o il compagno in caso di unione civile.
Può accedervi anche il coniuge separato, a condizione che sia titolare dell’assegno di divorzio e che non abbia deciso di sposarsi nuovamente. Inoltre, la data di inizio dell’assicurazione del defunto deve essere precedente alla sentenza con cui sono venuti meno gli effetti del matrimonio.
La legge prevede che anche i figli del defunto possano richiederla. In particolare, possono farlo quando sono minorenni. Oppure se sono inabilitati al lavoro, in questo secondo caso non vi è alcun limite di età.
Possono richiederla anche i figli maggiorenni, che erano a carico del genitore prima della sua morte. In questo caso possono farlo purché non hanno un attività lavorativa e stiano seguendo un percorso di studi e di università. In questo caso, il limite di età per averla è fissato in 26 anni.
Con la sentenza numero 88 del 2022, la Corte Costituzionale ha allargato gli aventi diritto alla pensione di reversibilità. In particolare, la suprema Corte ha esteso il diritto anche ai nipoti maggiorenni, che potranno usufruire della pensione di reversibilità dei nonni. Sarà possibile laddove i nipoti siano orfani dei genitori e inabili al mondo del lavoro.
Per quanto concerne gli importi, la normativa prevede che si riducano laddove il superstite percepisca altre fonti di reddito. Inoltre, l’importo del sussidio può essere rivisto ogni anno.
Quest’anno è di 515,58 euro mensili per un totale di 6.702,54 euro all’anno. Per quanto riguarda la riduzione dell’importo, questa dipende dalla fascia reddituale annuale. Non si prevede nessuna riduzione per i redditi annuali fino a 20.489,82. La cosa cambia per le fasce comprese tra 20.489,82 e 27.319,76, per loro la riduzione sulla pensione di reversibilità sarà del 25%. Salendo di fascia, nei redditi compresi tra 27.319,76 e 34.149,70 il taglio sarà del 40%. Infine, chi ha un reddito superiore a 34.149,70 avrà una riduzione sulla pensione di reversibilità del 50%.