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Lavoro e pensioni

Pensione di invalidità: le malattie che danno diritto alla prestazione, ma che importi!

La pensione di invalidità viene erogata a persone che soffrono di specifiche malattie. Vediamo quali sono e se le polemiche relative all’importo insufficiente avranno un seguito.

Scopriamo quali sono le patologie che danno diritto alla pensione di invalidità, un trattamento economico pari a 286,81 euro.

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I cittadini con patologie invalidanti vengono aiutati dallo Stato con trattamenti assistenziali ed economici. Per poter ottenere l’assegno di invalidità sarà necessario dimostrare che la malattia riduce notevolmente le capacità lavorativa. Le pensione, poi, richiede la verifica da parte dell’INPS dell’incapacità del richiedente di svolgere attività quotidiane e lavorative con conseguente assegnazione di una percentuale di invalidità legata alla gravità della patologia. Oltre al grado di inabilità, l’ente dovrà verificare che la malattia rientri nella lista stilata dallo Stato delle patologie che danno diritto a benefici economici e assistenziali.

Pensione di invalidità, le malattie che danno diritto alla prestazione

Per accedere alla pensione di invalidità occorrerà essere affetti da ipotiroidismo grave con ritardo mentale, ipoparatiroidismo non trattabile, malattie cardiovascolari (cardiopatia gravissima, aritmie gravi senza peacemaker, miocardiopatie con gravissima insufficienza cardiaca e valvulopatie) e artropatia gottosa con grave compromissione dei reni. Continuiamo, poi, con il diabete mellito complicato da una grave nefropatia, la tubersolosi polmonare con esiti fibrosi parenchimali o pleurici con insufficienza respiratoria e dispnea a riposo e l’iposurrenalismo grave.

Danno diritto alla pensione di invalidità la pneumonectomia con insufficienza respiratoria grave, l’epilessia generalizzata con crisi quotidiane e l’epilessia generalizzata con crisi plurisettimanali in trattamento. Nella lista ci sono anche l’epilessia localizzata con crisi plurisettimanali o quotidiane in trattamento e l’emiparesi grave o emiplegia associata a disturbi sfinterici.

La lista continua

Procediamo con l‘Alzheimer associato a depressione e deliri ad esordio senile, la sindrome cerebellare grave e l’afasia grave. Infine, la lista si conclude con la paralisi celebrale infantile con atassia o emiplegia e con la sindrome extrapiramidale parkinsoniana, coreiforme o coreoatetosica grave.

Se la percentuale di gravità è del 100% il richiedente potrà ottenere i 286,81 euro della pensione di invalidità più i 520,29 euro dell’indennità di accompagnamento. Con una percentuale compresa tra il 74% e il 99% si avrà diritto alla pensione il cui importo è stato definito dalla Corte di Appello di Torino insufficiente per garantire il soddisfacimento delle elementari esigenze di vita. La questione è arrivata alla Consulta e si attende una risposta nelle prossime settimane per capire se la somma potrà essere aumentata oppure no.

Published by
Valentina Trogu