La chiusura delle banche desta sempre maggiore preoccupazione. L’incubo di svegliarsi una mattina e non poter più prelevare i propri risparmi è reale.
Le banche chiudono, gli sportelli ATM spariscono e i contribuenti non possono prelevare i soldi. Un quadro surreale in cui saremo presto catapultati.
Se le filiali degli istituti di credito dovessero chiudere una dopo l’altra e gli sportelli ATM diminuire drasticamente sul territorio italiano come faremo a prelevare contanti? La domanda sembra nascere da un moderno quadro surrealista di Salvador Dalì ma, in realtà, è un’immagine a cui dobbiamo pian piano abituarci. In diverse zone d’Italia, ad onore del vero, la de-bancarizzazione ha già avuto inizio e i cittadini si trovano già a vivere in un mondo parallelo privo di Bancomat. È tristemente noto come l’intento del Governo sia di bandire l’uso del contante e il lungo percorso verso questo traguardo è già iniziato. La predilezione per l’uso di mezzi tracciabili di pagamento è appurata nonostante recenti avvenimenti – il riferimento è alla battaglia iniziata dai tabaccai contro l’obbligo del POS – dimostrino che i cittadini vorrebbero dirigersi in tutt’altra direzione.
Siamo nel mezzo di una rivoluzione che ha come protagonista i pagamenti elettronici. Il contante perde colpi sopraffatto dalle direttive della normativa palesemente volte a favorire l’uso di bancomat, carte di credito, bonifici bancari e assegni. Aumentano le commissioni di prelievo, il numero degli sportelli ATM viene ridotto e tante banche optano per la chiusura di alcune filiali.
La situazione non è una previsione di ciò che potrebbe accadere ma un disegno chiaro e dettagliato di ciò che sta accadendo in diversi territori italiani. Dove stanno sparendo filiali bancarie e sportelli ATM è in corso una de-bancarizzazione che mette in crisi i contribuenti. Per prelevare occorre macinare chilometri e chilometri, per esempio, se si vive a Nocera Umbra. A Foligno occorre, invece, accettare l’idea di dover fare una lunga fila davanti all’unico sportello ATM rimasto posizionato all’interno del centro storico. In tutta Italia oltre 2.800 comuni non hanno più uno sportello Bancomat e più di 3 mila sportelli sono spariti in tantissimi comuni nel quadriennio 2016/2022.
Considerando che durante la pandemia il numero di prelievi al Bancomat si è ridotto 22% è possibile affermare che parte degli italiani ha cominciato a conoscere e apprezzare la digitalizzazione. La chiusura delle banche non sarà, dunque, un problema per chi trova facile gestire il proprio denaro virtualmente. Sono numerosi gli istituti che si stanno muovendo in direzione di una completa digitalizzazione. Ha iniziato ING Direct con Conto Arancio procedendo con la chiusura di 62 sportelli e casse automatiche. La virtualizzazione delle operazioni diminuisce i costi rappresentando un vantaggio sia per la banca stessa che per i clienti. In più non si dovranno fare più file, attendere per un investimento o un bonifico e il controllo del conto potrà avvenire da casa e in qualsiasi momento.
La rivoluzione, dunque, va vista a 360° gradi valutando sia gli aspetti positivi che quelli negativi a cui, però, occorrerà abituarsi. Prelevare presso uno sportello ATM non sarà, forse, più possibile ma probabilmente potremo farlo in farmacia oppure dal tabaccaio.