A partire dal 2023, visto l’aumento dell’indice ISTAT, si prevede una variazione anche delle pensioni Inps.
Sono in arrivo buone notizie per i pensionati, che a partire dal 2023, potrebbero vedersi aumentare la pensione percepita mensilmente.
Un accredito più corposo, grazie alla rivalutazione delle pensioni, con un aumento stimato tra 500 e 2.400 euro. In sostanza la crescita del costo della vita porterà ad una rivalutazione ufficiale nel 2023, con l’indice che passerà all’1,9% rispetto a quello applicato quest’anno dell’1,7%.
L’aumento dell’indice per il calcolo della pensione porterà ad un incremento del salario mensile tra 10 e 50 euro, a cui si aggiungono gli arretrati dovuti alla differenza di calcolo tra l’indice dell’1,7% applicato quest’anno e l’indice dell’1,9% che sarà applicato nel 2023. La fascia di pensionati che potrà avere l’aumento è quella che percepisce una pensione mensile tra 500 e 2.400 euro. Non si tratta di cifre risolutive, ma sarà comunque un importo in più legato alla variazione dei prezzi Istat.
Come riporta investireoggi.it, lo scorso anno il tesoro ha fissato una rivalutazione dell’1,7%, l’ISTAT (istituto nazionale di statistica) ha però sancito che l’indice dei prezzi dei prezzi nel 2021 è salito all’1,9%. Di conseguenza, lo scarto dello 0,2% sarà recuperata con il pagamento degli assegni a gennaio 2023. Nello specifico, un pensionato medio, con un accredito mensile di 800 euro per tredici mensilità, si troverà accreditato ad inizio del nuovo anno 20,80 euro, questo per l’effetto della rivalutazione sulla pensione percepita nel 2021.
Stando sempre a quanto riporta il sito di informazione investireoggi.it, il governo potrebbe varare un riforma per risparmiare, visto che la rivalutazione delle pensioni costerà un bel po’ di soldi alle casse dello stato. L’ipotesi è quella che il governo stia pensando di risparmiare qualcosa sulle pensioni più alte pur aumentando quelle che vanno da 500 a 2.400 euro. Ovviamente, questa per il momento è solo una supposizione.
Stando ai dati dello scorso maggio, l’inflazione ha subito una brusca accelerata, salendo al 6,8%. Se questo dato venisse confermato nel corso del 2022, il pagamento delle pensioni per il prossimo anno salirebbe di almeno una decina di miliardi di euro. Diventa quindi di fondamentale importanza capire la sostenibilità dell’aumento delle pensioni, con il governo nazionale che è chiamato a trovare le risorse necessarie. Questo visto che, già in passato, alcuni partiti politici hanno proposto un taglio del cuneo fiscale, con entrate inferiori e una previdenza che costa sempre di più per le casse dello Stato.